Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Donanemab di Lilly approvato da FDA per trattare l'Alzheimer sintomatico precoce

Comunicato stampa Eli Lilly Italia Spa

Sesto Fiorentino, 3 luglio 2024 -- La Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti ha approvato donanemab (350 mg/20 mL iniezione una volta al mese per infusione endovenosa), il trattamento di Eli Lilly and Company per gli adulti con morbo di Alzheimer sintomatico precoce (MA), che include persone con lieve decadimento cognitivo (MCI) e persone con lo stadio lieve di demenza dovuta a MA, con patologia amiloide confermata. Donanemab mensile è la prima e unica terapia che punta le placche amiloidi con prove a sostegno dell'interruzione della terapia quando le placche amiloidi vengono rimosse.


"Donanemab ha dimostrato risultati molto significativi nelle persone con MA sintomatico precoce, per le quali esiste un urgente bisogno di opzioni terapeutiche efficaci. Sappiamo che questi farmaci hanno il massimo beneficio potenziale quando le persone vengono trattate precocemente e stiamo collaborando intensamente con molti interlocutori per migliorare il rilevamento e la diagnosi di questa malattia", ha affermato Elias Khalil, presidente e amministratore delegato di Lilly Italy. "Siamo profondamente grati ai pazienti e ai loro cari per aver partecipato ai nostri studi clinici e agli scienziati e collaboratori di Lilly che perseverano da decenni nella ricerca. Ogni anno, sempre più persone sono a rischio di sviluppare questa malattia e siamo determinati a migliorare la loro vita".


L'amiloide è una proteina prodotta naturalmente dal corpo che può aggregarsi per creare placche amiloidi. L'eccessivo accumulo di placche amiloidi nel cervello può portare a problemi di memoria e di pensiero associati al morbo di Alzheimer. Donanemab può aiutare l’organismo a rimuovere l'eccessivo accumulo di placche amiloidi e rallentare il declino che può diminuire la capacità delle persone di ricordare nuove informazioni, date importanti e appuntamenti, pianificare e organizzare, preparare i pasti, usare elettrodomestici, gestire le finanze e preservare l’autonomia.


Nello studio di fase 3 TRAILBLAZER-ALZ 2, le persone in uno stadio meno avanzato della malattia hanno ottenuto i risultati migliori con donanemab. I partecipanti dello studio sono stati valutati per 18 mesi in due gruppi: un gruppo di pazienti con uno stadio meno avanzato di malattia (quelli con livelli da bassi a medi di proteina tau) e la popolazione complessiva, che includeva anche partecipanti con alti livelli di tau. Il trattamento con donanemab ha rallentato significativamente il declino clinico in entrambi i gruppi. Gli individui trattati con donanemab ad uno stadio meno avanzato di malattia hanno mostrato un significativo rallentamento del declino cognitivo (35%) rispetto al placebo sulla scala integrata di valutazione del MA (iADRS), che misura la memoria, il pensiero e il funzionamento nel quotidiano. Anche nella popolazione complessiva, la risposta al trattamento è stata statisticamente significativa, e cioè del 22%, utilizzando l’iADRS . Tra i due gruppi analizzati, coloro che erano stati trattati con donanemab avevano un rischio inferiore fino al 39% di progredire alla fase clinica successiva della malattia rispetto a quelli trattati con placebo.


Nella popolazione complessiva dei partecipanti, donanemab ha ridotto le placche amiloidi in media del 61% a 6 mesi, dell'80% a 12 mesi e dell'84% a 18 mesi rispetto all'inizio dello studio. Uno degli obiettivi dello studio era rimuovere le placche amiloidi a livelli minimi coerenti con una scansione visivamente negativa utilizzando la tomografia a emissione di positroni (PET) amiloide. Nel caso in cui i partecipanti raggiungevano questi livelli, terminavano il trattamento con donanemab e passavano al placebo per il resto dello studio.


Donanemab può causare 'anomalie di scansione correlate all'amiloide' (ARIA), che è un potenziale effetto collaterale delle terapie che puntano la placca amiloide. Questo evento può essere rilevato tramite risonanza magnetica (MRI) e, quando si verifica, può presentarsi come edema temporaneo in una o più aree del cervello, che di solito si risolve nel tempo, o come piccole aree di sanguinamento all'interno o sulla superficie del cervello. In rari casi, possono verificarsi aree più estese di emorragia cerebrale. Le ARIA sono solitamente senza sintomi, ma possono essere gravi e possono verificarsi eventi potenzialmente letali. Donanemab può anche causare alcuni tipi di reazioni allergiche, alcune delle quali possono essere gravi e, in casi molto rari, letali, che si verificano tipicamente durante l'infusione o entro 30 minuti dall'infusione stessa. Il mal di testa è un altro effetto collaterale comunemente riportato.

 

Informazioni su Donanemab

Donanemab è un trattamento mirato all'amiloide per le persone con lieve decadimento cognitivo (MCI) e per persone con demenza lieve allo stadio iniziale del MA sintomatico, con patologia amiloide confermata. Donanemab può causare gravi effetti indesiderati, tra cui anomalie di scansione correlate all'amiloide (ARIA), e reazioni correlate all'infusione. Donanemab è un medicinale soggetto a prescrizione medica somministrato per via endovenosa ogni quattro settimane, 700 mg per le prime tre dosi e successivamente 1400 mg.

 

Informazioni sullo studio TRAILBLAZER-ALZ 2 e sul programma TRAILBLAZER-ALZ

TRAILBLAZER-ALZ 2 (NCT04437511) è uno studio di fase 3, in doppio cieco, controllato con placebo per valutare la sicurezza e l'efficacia di donanemab in partecipanti con MA sintomatico precoce (MCI o demenza lieve dovuta a MA) con la presenza di neuropatologia confermata del MA. Lo studio ha arruolato 1.736 partecipanti, in 8 paesi, selezionati sulla base di valutazioni cognitive in concomitanza con l'evidenza della patologia del MA. I risultati dello studio di fase 3 TRAILBLAZER-ALZ 2 sono stati pubblicati sul Journal of the American Medical Association (JAMA).


Lilly continua a studiare donanemab in diversi studi clinici, tra cui TRAILBLAZER-ALZ 3, che si concentra sulla prevenzione del MA sintomatico nei partecipanti con MA preclinico; TRAILBLAZER-ALZ 5, uno studio di registrazione per il MA sintomatico precoce attualmente in fase di arruolamento in Cina e Corea; e TRAILBLAZER-ALZ 6, che si concentra sul miglioramento della nostra comprensione di ARIA attraverso nuove sequenze di risonanza magnetica, biomarcatori ematici e diversi regimi posologici di donanemab.

 

 

 


Fonte: Eli Lilly Italia Spa

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 



Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Flusso del fluido cerebrale può essere manipolato dalla stimolazione sensorial…

11.04.2023 | Ricerche

Ricercatori della Boston University, negli Stati Uniti, riferiscono che il flusso di liq...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Il gas da uova marce potrebbe proteggere dall'Alzheimer

15.01.2021 | Ricerche

La reputazione dell'[[acido solfidrico]] (o idrogeno solforato), di solito considerato v...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.