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Fallisce anche farmaco che inizia il trattamento prima delle placche

Sono stati annunciati i risultati preliminari di una sperimentazione clinica internazionale per un farmaco che intende prevenire i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), guidata da Reisa Sperling MD, investigatrice di punta del Brigham & Women's Hospital di Boston (USA). Questi dati mostrano che il farmaco anti-amiloide sperimentale solanezumab non ha dimostrato un rallentamento statisticamente significativo del declino cognitivo associato al MA quando somministrato prima dello stadio di deterioramento clinico.


"Sfortunatamente, i risultati del nostro studio non hanno mostrato prove che il trattamento con solanezumab abbia rallentato il declino cognitivo o funzionale nella fase preclinica del MA", ha affermato la Sperling. "Siamo molto delusi per i nostri partecipanti e le loro famiglie, così come per le centinaia di persone che lavorano a questo studio da quasi dieci anni, ma impareremo molto da questo lavoro per gli altri esperimenti in corso e per quelli futuri".


Non è stata osservata alcuna differenza statisticamente significativa tra i gruppi solanezumab e placebo sulla misurazione dell'obiettivo primario, né su quello secondario, e tutti gli esiti clinici hanno favorito numericamente il placebo rispetto al solanezumab. Le scansioni PET longitudinali dell'amiloide hanno dimostrato che l'amiloide ha continuato ad accumularsi nel tempo in entrambi i gruppi. Livelli di amiloide al basale più elevati si sono associati con forza a un maggior rischio di progressione verso il MA sintomatico.

[...]

"L'approccio che abbiamo adottato per lo studio A4 si ispira al modo in cui trattiamo malattie cardiache, diabete e cancro", ha detto la Sperling. "Abbiamo fatto passi avanti in queste malattie identificando le persone che hanno prove di un rischio elevato o di una malattia silenziosa rilevate mediante esami, e iniziando il trattamento prima che mostrino eventuali sintomi clinici della malattia".


Tutti i dati dello studio A4 e del suo complementare LEARN sono stati condivisi con il settore del MA e i dati longitudinali completi, inclusi esiti cognitivi, immagini e campioni biologici, saranno condivisi attraverso l'Alzheimer’s Clinical Trial Consortium. Queste informazioni saranno usate per informare gli studi in corso e progettare quelli futuri per prevenire i sintomi del MA con altri agenti sperimentali promettenti.

 

 

 


Fonte: Brigham and Women's Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

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