Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Identificato processo per rigenerare neuroni negli occhi e nel cervello

David Hyde in his labDavid Hyde nel suo laboratorio alla Università di Notre Dame.

La morte dei neuroni, sia nel cervello che nell'occhio, può portare a una serie di malattie neurodegenerative umane, dalla cecità al Parkinson. Gli attuali trattamenti per questi disturbi possono solo rallentare la progressione della malattia, perché una volta che un neurone muore, non può essere sostituito.


Ora, un team di ricercatori dell'Università di Notre Dame, della Johns Hopkins University, della Ohio State University e della University of Florida, ha identificato le reti di geni che regolano il processo responsabile di determinare se i neuroni si rigenerano in certi animali, come il pesce-zebra.


“Questo studio è la prova di principio, che dimostra che è possibile rigenerare i neuroni della retina. Ora crediamo che il processo per rigenerare i neuroni nel cervello sia simile, ha detto David Hyde, professore del Dipartimento di Scienze Biologiche della Notre Dame e coautore senior dello studio.


Per la ricerca, pubblicata su Science, gli scienziati hanno mappato i geni di animali che hanno la capacità di rigenerare i neuroni della retina. Ad esempio, quando la retina di un pesce-zebra è danneggiata, le cellule chiamate 'glia Müller'  passano attraverso un processo chiamato riprogrammazione.


Durante la riprogrammazione, le cellule glia Müller cambiano la loro espressione genica per diventare come cellule progenitrici, le cellule usate durante il primo sviluppo di un organismo. Pertanto, queste cellule, ora di tipo progenitore, possono diventare qualsiasi cellula necessaria per riparare la retina danneggiata.


Come il pesce-zebra, anche le persone hanno cellule glia Müller. Tuttavia, quando la retina umana è danneggiata, queste cellule gliali rispondono con la gliosi, un processo che non permette loro di riprogrammarsi.


Hyde, che è anche direttore del Zebrafish Research Center alla Notre Dame, ha detto:

“Dopo aver determinato i processi di recupero dei danni alla retina di animali diversi, abbiamo dovuto decifrare se il processo di riprogrammazione e di gliosi erano simili. Le cellule glia Müller seguono lo stesso percorso negli animali rigeneranti e non-rigeneranti o questi percorsi sono completamente diversi?

“Questo è stato molto importante, perché se vogliamo essere in grado di usare le cellule glia Müller per rigenerare i neuroni della retina nelle persone, dobbiamo capire se è una questione di ridirigere il percorso glia Müller attuale o se serve un processo completamente diverso".


Il team di ricerca ha scoperto che il processo di rigenerazione richiede all'organismo solo di 'riaccendere' i suoi processi di sviluppo iniziale. Inoltre, i ricercatori sono riusciti a dimostrare che durante la rigenerazione del pesce-zebra, le cellule glia Müller passano anche attraverso la gliosi, il che significa che gli organismi che sono in grado di rigenerare i neuroni della retina seguono un percorso simile a quello degli animali che non ci riescono.


Mentre la rete di geni del pesce-zebra poteva muovere le cellule glia Müller dalla gliosi allo stato riprogrammato, la rete di geni in un topo modello ha bloccato la riprogrammazione delle glia Müller. Da lì, i ricercatori sono riusciti a modificare le cellule glia Müller del pesce-zebra in uno stato simile a quello che blocca la riprogrammazione, mentre inducevano anche un modello di topo a rigenerare alcuni neuroni retinici.


Per il seguito, i ricercatori intendono identificare il numero di reti di regolazione genica responsabili della rigenerazione neuronale e capire esattamente quali geni all'interno della rete sono responsabili di regolamentare la rigenerazione.

 

 

 


Fonte: Brandi Klingerman in University of Notre Dame (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Thanh Hoang, Jie Wang, Patrick Boyd, Fang Wang, Clayton Santiago, Lizhi Jiang, Sooyeon Yoo, Manuela Lahne, Levi Todd, Meng Jia, Cristian Saez, Casey Keuthan, Isabella Palazzo, Natalie Squires, Warren Campbell, Fatemeh Rajaii, Trisha Parayil, Vickie Trinh, Dong Won Kim, Guohua Wang, Leah Campbell, John Ash, Andy Fischer, David Hyde, Jiang Qian, Seth Blackshaw. Gene regulatory networks controlling vertebrate retinal regeneration. Science, 1 Oct 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Dare un senso alla relazione obesità-demenza

2.08.2022 | Esperienze & Opinioni

Questo articolo farà capire al lettore perché l'obesità a volte può aumentare il rischio...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Sempre più giovani con Alzheimer e demenza: colpa delle tossine ambientali, me…

6.05.2020 | Denuncia & advocacy

È abbastanza straziante quando le persone anziane sviluppano condizioni di perdita di me...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.