Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Stimolazione cerebrale profonda è promettente per over-65 con Alzheimer lieve

Stimolazione cerebrale profonda è promettente per over-65 con Alzheimer lieveUn'analisi per gruppo di età dei dati dello studio ADvance ha dimostrato che i partecipanti di età oltre i 65 anni continuano a trarre il maggior beneficio dalla "stimolazione cerebrale profonda" del fornice (DBS-f), come osservato nei dati dei risultati della fase 2 (12 - 24 mesi) dello studio di Fase II.


I risultati, pubblicati ieri sul Journal of Alzheimer's Disease, da un team di ricercatori guidato dal Dr. Andres Lozano del Toronto Western Hospital (TW), segnano l'inizio potenziale della creazione di un profilo del paziente per il trattamento DBS-f per il morbo di Alzheimer (MA). Gli aspetti neurologici e psicologici dell'esperimento di Toronto sono stati guidati rispettivamente dal neurologo Dr. Peter Tang-wai e dalla neuropsicologa Dott.ssa Mary-Pat McAndrews.


Per esplorare ulteriormente i benefici per questo gruppo demografico, il gruppo di ricerca lancerà a breve uno studio internazionale di fase III multicentrico che studierà gli effetti della DBS-f in 140 pazienti over-65.


"Siamo incoraggiati da questi risultati perché continuano ad aiutarci a identificare chi trarrà maggiore beneficio dalla DBS per curare il MA e a saperne di più su questa malattia", afferma il dottor Andres Lozano, neurochirurgo e autore senior dello studio. "Con così pochi trattamenti disponibili e l'incidenza del MA prevista solo in aumento, abbiamo davvero bisogno di esplorare a fondo tutti i trattamenti che sembrano dare benefici ai pazienti".


Questi ultimi risultati sono stati raccolti dal secondo anno di dati dello studio ADvance, i cui dati del primo anno sono stati pubblicati nel 2016. In questo studio, 42 pazienti con MA lieve sono stati arruolati in uno studio di fase II clinico, multicentrico, randomizzato, in doppio cieco, e hanno ricevuto l'impianto di elettrodi DBS diretti al fornice (un fascio di fibre nervose nel cervello che trasportano segnali dall'ippocampo) e seguiti per un totale di due anni.


Nei primi 12 mesi dell'esperimento, per misurare meglio l'impatto della stimolazione elettrica nel cervello, i pazienti sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di stimolazione "on" o a quello "off" dopo l'operazione, e monitorati. Una volta completata questa fase di studio, a tutti i pazienti è stato acceso l'elettrodo e sono stati seguiti per altri 12 mesi.


Nella seconda fase di 12 mesi, i ricercatori hanno fatto osservazioni simili a quelle della prima fase: che, sebbene non vi fossero differenze complessive negli esiti cognitivi tra i partecipanti allo studio che avevano avuto l'attivazione del dispositivo subito dopo l'intervento chirurgico e quelli che l'avevano avuta dopo 12 mesi, quelli di 65 anni e oltre sembravano sperimentare una progressione più lenta di MA rispetto a quelli sotto quell'età, indipendentemente da quando era stato acceso il loro dispositivo.


"La prossima fase della nostra ricerca aiuterà a determinare se questo beneficio osservato è qualcosa che continuiamo a vedere in questo gruppo di età", dice Lozano, che è anche professore universitario e preside del Dipartimento di Neurochirurgia dell'Università di Toronto. "Se sarà così, questo potrebbe potenzialmente darci un trattamento per il MA lieve ad insorgenza tardiva".

 

 

 


Fonte: University Health Network (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Jeannie-Marie S. Leoutsakos, Haijuana Yan, William S. Anderson, Wael F. Asaad, Gordond Baltuch, Anna Burke, M. Mallar Chakravarty, Kristen E. Drake, Kelly D. Foote, Lisa Fosdick, Peter Giacobbe, Zoltan Mari, Mary Pat McAndrews, Cynthia A. Munro, Esther S. Oh, Michael S. Okun, Jo Cara Pendergrass, Francisco A. Ponce, Paul B. Rosenberg, Marwan N. Sabbagh, Stephen Salloway, David F. Tang-Wai, Steven D. Targum, David Wolk, Andres M. Lozano, Gwenn S. Smith, Constantine G. Lyketsos. Deep Brain Stimulation Targeting the Fornix for Mild Alzheimer Dementia (the ADvance Trial): A Two Year Follow-up Including Results of Delayed Activation. Journal of Alzheimer's Disease, Published 19 June 2018, DOI: 10.3233/JAD-180121

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)