Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cellule stressate? L'allungamento dei mitocondri evita che muoiano

Cellule stressate? L'allungamento dei mitocondri evita che muoianoGli scienziati del The Scripps Research Institute (TSRI) hanno scoperto un nuovo percorso nelle cellule che favorisce la funzione mitocondriale durante i periodi di stress, una risposta che può proteggere dalle malattie quando invecchiamo.


In risposta allo stress, piuttosto che sfornare proteine ​​deformi, le nostre cellule attivano percorsi protettivi che richiedono una risposta ancora più drastica, bloccando completamente la produzione di proteine.

I ricercatori dimostrano che, insieme a questo arresto, arriva uno strano cambiamento di forma degli organelli chiamati mitocondri, che sono responsabili della generazione di energia cellulare. Invece di sembrare minuscoli fagioli americani, i mitocondri cominciano ad allungarsi come spaghetti.


"Bastano un paio d'ore senza produrre proteine ​per rimodellare i mitocondri, e possono rimanere così per ore", dice Luke Wiseman PhD, professore associato del TSRI e autore senior del nuovo studio, pubblicato questa settimana nella rivista Cell Reports. "Questo sembra essere un modo protettivo per promuovere la funzione mitocondriale durante le prime fasi dello stress".


Il nuovo studio offre uno sguardo più ravvicinato a un percorso di risposta allo stress cellulare, chiamato Risposta alle Proteine Mal Ripiegate (UPR-Unfolded Protein Response). L'UPR ha diversi 'rami' che regolano varie funzioni cellulari. Il laboratorio di Wiseman si è concentrato sul modo in cui lo stress in un compartimento di cellule chiamato 'reticolo endoplasmatico' (ER) influenza la forma e la funzione dei mitocondri.


Un giocatore importante in questa risposta è un sensore / iniziatore dell'UPR chiamato PERK. Wiseman descrive il ramo PERK come un percorso di segnalazione finemente sintonizzato. Senza una sufficiente segnalazione del PERK, i mitocondri possono andare in tilt nei momenti di stress e rendere significativamente difficile la funzione cellulare. Ma se questo percorso è iperattivato, la cellula si autodistrugge.


Con l'avanzare dell'età, tuttavia, diventa difficile per il sistema mantenere questo equilibrio. "Quando sei più anziano, i piccoli problemi possono diventare grandi problemi, perché il percorso PERK non è più efficace nel rispondere", afferma Wiseman.


Ricerche precedenti avevano dimostrato che in periodi di stress, il PERK ha un ruolo importante nella regolazione di molti aspetti della funzione mitocondriale, compresa la prevenzione dell'accumulo mitocondriale di proteine ​​mal ripiegate in risposta allo stress nell'ER.


Questo nuovo studio dimostra che anche l'interruzione della produzione di proteine ​​(derivante dall'attivazione del PERK) influenza la forma dei mitocondri, aumentandone la lunghezza. È noto che i cambiamenti nella forma dei mitocondri ne determinano la funzione, indicando che questo è un meccanismo per adattare la funzione mitocondriale durante lo stress nell'ER.


La domanda successiva per il team era se questo arresto e rimodellamento aiuta o danneggia le cellule. Il ruolo principale dei mitocondri è produrre energia per la cellula, così i ricercatori hanno misurato la produzione di energia per vedere come funzionavano i mitocondri dopo che le cellule avevano subito uno stress nell'ER.


Hanno scoperto che interrompere la produzione di proteine e rimodellare i mitocondri, ha fatto la differenza. "Siamo riusciti a mostrare un effetto protettivo, in cui la produzione di energia mitocondriale rimane protetta dalla maggiore lunghezza mitocondriale", dice Justine Lebeau PhD, ricercatrice associata al TSRI e co-autrice dello studio.


I ricercatori sospettano che questo intero sistema si sia evoluto per fornire alle cellule un modo per rispondere allo stress molto rapidamente, quando non hanno il tempo di creare una serie di proteine ​​protettive.


"Bloccare la sintesi proteica - e promuovere i livelli di energia cellulare regolando la forma mitocondriale - sembra essere un modo efficace per combattere lo stress su scale temporali più brevi", dice Aparajita Madhavan, studentessa laureata del TSRI e co-autrice dello studio.


Wiseman ritiene che i difetti nella sensibilità / attivazione del PERK causati dall'invecchiamento o dalle mutazioni possono ostacolare questa regolazione protettiva dei mitocondri. Dice che i difetti nella segnalazione PERK sono implicati in molte malattie che includono anche la disfunzione mitocondriale, come il diabete, le malattie cardiache e quelle neurodegenerative, come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson.


Egli spera che il nuovo lavoro possa indicare un modo per puntare questo aspetto della segnalazione PERK, e correggere i difetti dei mitocondri che causano le malattie.

 

 

 


Fonte: The Scripps Research Institute (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Justine Lebeau, Jaclyn M. Saunders, Vivian W.R. Moraes, Aparajita Madhavan, Nicole Madrazo, Mary C. Anthony, R. Luke Wiseman. The PERK Arm of the Unfolded Protein Response Regulates Mitochondrial Morphology during Acute Endoplasmic Reticulum Stress. Cell Reports, 2018; 22 (11): 2827 DOI: 10.1016/j.celrep.2018.02.055

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Rivelato nuovo percorso che contribuisce all'Alzheimer ... oppure al canc…

21.09.2014 | Ricerche

Ricercatori del campus di Jacksonville della Mayo Clinic hanno scoperto...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Perché le cadute sono così comuni nell'Alzheimer e nelle altre demenze?

4.09.2020 | Esperienze & Opinioni

Le cadute hanno cause mediche o ambientali

Una volta che si considerano tutte le divers...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Proteine grumose induriscono i capillari del cervello: nuovo fattore di rischi…

11.09.2020 | Ricerche

I depositi di una proteina chiamata 'Medin', che è presente in quasi tutti gli anziani, ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.