Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il cervello ha tre livelli di memoria di lavoro

Ricercatori della Rice University e del Georgia Institute of Technology hanno trovato supporto alla teoria che il cervello ha tre strati concentrici di memoria di lavoro dove conserva elementi di memoria facilmente disponibili.

Si è dibattuto a lungo se ci siano due o tre strati e qual'è la capacità e la funzione di ognuno di tali livelli.

In un articolo nel numero di marzo del Journal of Cognitive Psychology, i ricercatori hanno scoperto che la memoria a breve termine si compone di tre aree: un nucleo che focalizza l'elemento attivo, una superficie circostante che contiene almeno altri tre elementi attivi, e una più ampia regione che contiene elementi passivi contrassegnati per il successivo recupero o "messi in secondo piano". Ma ancora più importante, hanno scoperto che la regione centrale, chiamata "centro dell'attenzione", ha tre funzioni, invece di due come proposto dai ricercatori precedenti. In primo luogo, questo obiettivo prioritario dirige l'attenzione sull'elemento appropriato, influenzato dalla prevedibilità del modello di ingresso. Poi recupera l'elemento e successivamente, quando necessario, lo aggiorna.

I ricercatori, Chandramallika Basak della Rice University e Paul Verhaeghen di Georgia Tech, hanno usato semplici compiti di memoria (colori e le figure sullo schermo di un computer) per determinare i tre livelli distinti di memoria. Essi hanno inoltre stabilito i ruoli della focalizzazione dell'attenzione esplorando il processo di elementi di commutazione all'interno e fuori del centro dell'attenzione. Nei loro precedenti studi, Basak e Verhaeghen avevano scoperto che il tempo di risposta per il passaggio dentro e fuori il focus principale non è influenzato dal numero di elementi memorizzati quando gli elementi sono inseriti in uno schema prevedibile.

In questo studio su 49 partecipanti di due esperimenti, i ricercatori hanno scoperto che quando non esiste alcun modello, tutti i partecipanti hanno aumentato il tempo di reazione di una media di 240 millisecondi per elemento perchè venivano memorizzati più elementi. Ciò implica si deve fare una ricerca nell'area non focalizzata quando non c'è un modello, prima ancora che l'elemento possa essere recuperato.

Tuttavia, come evidenziato da studi precedenti, quando i partecipanti hanno avuto 10 ore di pratica in un compito di memoria con uno schema prevedibile, tutti hanno potuto migliorare l'attenzione per immagazzinare quattro elementi nel nucleo focalizzato. Ma questo nucleo non si espande quando il compito di memoria non ha un modello [conosciuto].

"La prevedibilità può liberare risorse in modo che una persona possa effettivamente lavorare su più compiti contemporaneamente", ha affermato Basak, assistente professore di psicologia presso la Rice e autore principale dello studio. "Quando si esegue la stessa sequenza più e più volte, la memoria può essere parzialmente automatizzata in modo da avere la possibilità di fare contemporaneamente un altro compito". Questo avviene in modo naturale, ha detto Basak. Per esempio, quando si guida nell'itinerario normale verso il negozio di alimentari di sempre, si potrebbe anche pensare a cosa preparare per la cena e fare una lista della spesa. Lo stesso compito secondario - la lista della spesa - diventa più di una sfida quando ci si dirige verso un negozio di alimentari, in un percorso diverso, non familiare.

Un altro aspetto dello studio ha mostrato che il terzo livello della memoria - la regione contenente elementi passivi - non solo è separato dagli altri due settori di conservazione attiva, ma dispone di un muro antifuoco tra di loro. Il numero di elementi passivi non influenza né il tempo di risposta nè la precisione nel richiamare gli elementi attivi.

 

 


Fonte: Materiale fornito dalla Rice University.

Riferimento: Chandramallika Basak, Paul Verhaeghen. Three layers of working memory: Focus-switch costs and retrieval dynamics as revealed by the N-count task. Journal of Cognitive Psychology, 2011; 23 (2): 204 DOI: 10.1080/20445911.2011.481621

Pubblicato su ScienceDaily il 21 marzo 2011 Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi, eventualmente citati nell'articolo, sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non si propone come terapia o dieta; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer Riese. I siti terzi raggiungibili dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente; in particolare si segnala la presenza frequente di una istituzione medica con base in Germania (xcell-Center) che propone la cura dell'Alzheimer con cellule staminali; la Società Tedesca di Neuroscienze ha più volte messo in guardia da questa proposta il cui effetto non è dimostrato. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione, una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e a informarti:

Notizie da non perdere

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Nuovo sensore nel cervello offre risposte all'Alzheimer

12.03.2021 | Ricerche

Scienziati della Università della Virginia (UVA) hanno sviluppato uno strumento per moni...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.