Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Il wandering (vagare) nella demenza: cause e suggerimenti


Una delle maggiori preoccupazioni dei caregiver che lavorano con persone affette da demenza è il wandering, il vagare. Spesso, chi soffre di demenza sente il bisogno di andare in giro e in molti casi finisce per vagare lontano da casa. Il problema è che ha poi difficoltà a ritrovare la strada del ritorno. Gli scienziati medici stanno cercando da decenni le cause e i trattamenti per la demenza e il vagabondaggio.


Demenza è un termine usato per descrivere varie condizioni che insorgono quando le cellule nervose del cervello non funzionano più correttamente o muoiono. Questo malfunzionamento porta alla perdita di memoria. Purtroppo, la demenza si sta diffondendo sempre di più, tanto che la maggior parte di noi conosce qualcuno che ha soffre o soffriva di demenza o abbiamo ne sentito parlare da amici.


Quando il vagare nella demenza diventa un'abitudine, per i caregiver è preoccupante perché la persona potrebbe perdersi spesso e questo è fonte di pericolo per la sua sicurezza.

 

Cause e ragioni del vagare nei pazienti affetti da demenza

Anche se può sembrare che vagare nella demenza sia un'azione senza scopo, la verità è che a volte un malato ha un motivo per allontanarsi.

  • Per abitudine o interesse: le persone con demenza sono ancora interessati a continuare con le loro attività abituali. Ad esempio, se una persona è abituata a fare una passeggiata in certi momenti della giornata, può avere ancora voglia di farlo.
  • Bisogno di attività fisica: il wandering potrebbe essere un'indicazione che la persona con demenza ha energia da bruciare e sente di aver bisogno di muoversi.
  • Noia: molti malati di demenza hanno tempo a disposizione. Essere attivi o occupati dà loro un senso di scopo invece di stare seduti giorno e notte.
  • Sollievo dal dolore: quando siamo a disagio o percepiamo dolore, spesso ci muoviamo per alleviare questa sensazione. Le persone con demenza non sono diverse. Se, come è la norma, è un anziano ad avere la demenza, c'è la possibilità che coesistano altri problemi medici, come i dolori artritici, e il movimento può dare sollievo.
  • Risposta all'ansia: quando le persone sono sotto stress o ansiose, sono più propense a farsi un giro. L'ansia è comune nei pazienti con demenza. Inoltre, alcuni tipi di demenza generano allucinazioni, che possono indurre una persona ad esasperarsi e a volere vagare.
  • Sentirsi persi: può essere difficile da capire, ma alcuni cambiamenti fanno sentire persi i malati di demenza, così che tendono a rinchiudersi in sé stessi. Un esempio di questo è quando una persona con demenza si trasferisce in una nuova casa o se qualcuno sposta i mobili nel loro spazio vitale.
  • Irrequietezza: la demenza impatta il cervello e questo include il comportamento fisico. Questi comportamenti sono spesso descritti come "irrequietezza" e comprendono il battere le dita, giocherellare con gli oggetti, e anche camminare. Una sindrome chiamata "gambe senza riposo", che insorge prevalentemente di notte e provoca un irresistibile bisogno di muovere le gambe, potrebbe indurre la gente ad alzarsi di notte e a camminare.
  • Perdita di memoria: come già detto, la perdita di memoria è il componente principale della demenza. Quella a breve termine può indurre una persona con demenza a vagare e a diventare confusa. La persona potrebbe anche essere alla ricerca di qualcosa che ha perso o che pensa di aver perso.
  • Ricerca del passato: quando la demenza progredisce, spesso induce a provare a cercare una persona o qualche informazioni dal passato. Per esempio, il paziente può cercare una persona che si è trasferita di recente o che è morta.
  • Confusione sul tempo: a volte le persone affette da demenza si confondono sul tempo. Possono svegliarsi nel cuore della notte, vestirsi, ed essere pronte per il giorno successivo non rendendosi conto che tutti stanno ancora dormendo.

 

Consigli per prevenire il wandering dei pazienti anziani

La possibilità del wandering in demenza può spaventare, non solo il paziente, ma anche familiari, amici e caregiver. Ci sono alcune cose che tutti possono fare per aiutare a tenere al sicuro un malato di demenza.


Un utile suggerimento per la gestione dei pazienti di demenza che vagano è sviluppare un piano di emergenza, in modo da essere preparati nel caso in cui la persona si perda. Tale piano può includere la stesura di una lista di persone che è possibile chiamare per aiuto, tenere a portata di mano una foto aggiornata della persona e le sue informazioni mediche da passare alla polizia, così come conoscere il quartiere dove vive il paziente e annotare le zone pericolose, come cantieri, insenature, scale aperte e gallerie.


E' una buona idea anche sapere se la persona è destra o mancina. E' risultato che di solito il vagare segue la direzione della mano dominante. Un piano dovrebbe includere anche un elenco di luoghi dove il malato di demenza può andare, compresa la sua ex casa, la chiesa, i ristoranti o un posto di lavoro del passato.


Ecco alcuni modi pratici per prevenire il vagare:

  • Sviluppare una routine quotidiana. I malati di demenza sono meno propensi a vagare quando hanno attività programmate che possono distrarre e divertire.
  • Rassicurare la persona. Parlare spesso con il malato di demenza per assicurarsi che si senta sicuro e senza ansia.
  • Convalida le sue preoccupazioni. Invece di correggere una persona con demenza, è meglio usare una comunicazione che convalida le sue preoccupazioni. Ad esempio, se un malato di demenza vuole "andare a lavorare" si potrebbe dire: "Restiamo qui stasera. Qui siamo al sicuro e possiamo andarci domani mattina dopo un buon sonno".
  • Assicurarsi che le esigenze siano soddisfatte. Il wandering è meno probabile se un paziente di demenza è andato al bagno, ha mangiato in tempo e non ha fame o sete.
  • Evitare luoghi affollati. Le zone affollate tendono a confondere le persone con demenza e le disorientano. In quel momento esse tendono ad andarsene.
  • Usare le serrature con saggezza. Posizionare serrature fuori dalla linea di vista.
  • Tenere nascoste le chiavi della macchina. Alcune persone con demenza possono dimenticare di non essere più in grado di guidare.
  • Limitare i liquidi di notte. Assicurarsi che la persona con demenza non beva due ore prima di coricarsi, per ridurre le necessità di risveglio e la voglia di passeggiare.
  • Usare un GPS. Considerare di dotare la persona con demenza di un dispositivo di localizzazione GPS.


La ricerca dimostra che 6 persone su 10 che soffrono di demenza finiranno per vagare. Se si è preoccupati che qualcuno che si ama possa vagare, informare la polizia locale, i vicini, e altri contatti importanti della condizione della persona amata.


Porta sempre con te un elenco di numeri di emergenza e magari informati all'Associazione Alzheimer locale, dove ci sono buone risorse quando si tratta di prendersi cura e proteggere coloro che soffrono di condizioni come la demenza.

 

 

 


Fonte: Dr. Victor Marchione in Bel Marra Health (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

I ricordi potrebbero essere conservati nelle membrane dei tuoi neuroni

18.05.2023 | Ricerche

Il cervello è responsabile del controllo della maggior parte delle attività del corpo; l...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Un nuovo modello per l'Alzheimer: fenotipi di minaccia, stati di difesa e…

23.04.2021 | Esperienze & Opinioni

Che dire se avessimo concettualizzato erroneamente, o almeno in modo incompleto, il morb...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

È lo scopo o il piacere la chiave della felicità mentre invecchiamo?

19.11.2021 | Esperienze & Opinioni

I benefici di avere un senso di scopo nella vita sono davvero incredibili. Le persone co...

Smetti di chiederti se sei un bravo caregiver

3.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Amare e prendersi cura di qualcuno con demenza può essere difficile. Forse, è una delle ...

Un segnale precoce di Alzheimer potrebbe salvarti la mente

9.01.2018 | Esperienze & Opinioni

L'Alzheimer è una malattia che ruba più dei tuoi ricordi ... ruba la tua capacità di ese...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.