Un gruppo di ricercatori dell'Università Ruhr di Bochum sospetta che a innescare l'Alzheimer siano delle strutture sferiche rilevate nel nucleo delle cellule nervose, le cosiddette «sfere nucleari».
Il team, guidato dal Dr. Thorsten Müller del gruppo di ricerca Cell Signaling in Neurodegeneration, ha dimostrato per la prima volta la presenza di questi aggregati proteici presumibilmente tossici nel cervello umano.
I ricercatori della Ruhr-Universität Bochum hanno pubblicato il loro studio sulla rivista Neurobiology of Aging.
Un numero di sfere nucleari maggiore nei pazienti di Alzheimer
Il team ha confrontato campioni di cervello di pazienti di Alzheimer con quelli di coetanei sani. Il risultato è che il numero di sfere nucleari era molto più alto nei campioni prelevati da pazienti di Alzheimer, rispetto a quelle prese dai partecipanti sani.
Inoltre, il gruppo di Bochum ha analizzato come vengono generate le sfere nucleari. E ha dimostrato in esperimenti con colture cellulari che la «proteina precursore dell'amiloide» (APP) ha un ruolo cruciale in questo processo. L'APP è da lungo tempo associata all'Alzheimer.
I ricercatori hanno osservato che la generazione di sfere nucleari avviene preferibilmente quando la proteina precursore dell'amiloide non ha alcun gruppo fosfato in uno specifico amminoacido. Nelle sfere nucleari è contenuto anche un prodotto di scissione dell'APP.
Meccanismo fondamentale dell'Alzheimer
I ricercatori hanno accertato che la minore fosforilazione [della proteina tau] avviene soprattutto nelle aree del cervello che hanno un elevato carico di placca, tipica dell'Alzheimer. I ricercatori hanno pubblicato un articolo su questo argomento nella rivista Cellular Signalling di agosto 2016.
"Partiamo dal presupposto che le sfere nucleari sono tossiche e contribuiscono alla morte delle cellule nervose", spiegano Katharina Kolbe e Hassan Bukhari, i due primi autori delle pubblicazioni. La generazione di sfere nucleari può quindi essere un meccanismo fondamentale dell'Alzheimer.
I nuovi risultati potrebbero sostituire l'ipotesi amiloide
"A medio termine, i risultati che abbiamo ottenuto potranno spianare la strada per nuove ipotesi sull'Alzheimer, che vanno oltre l'ipotesi amiloide, che è sul tavolo da oltre 20 anni", dice Thorsten Müller.
Da non escludere la possibilità che questi risultati possano acquisire importanza cruciale per interventi terapeutici a lungo termine.
Fonte: Ruhr-Universitaet-Bochum (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Riferimenti:
- Katharina Kolbe, Hassan Bukhari, Christina Loosse, Gregor Leonhardt, Annika Glotzbach, Magdalena Pawlas, Katharina Hess, Carsten Theiss, Thorsten Müller. Extensive nuclear sphere generation in the human Alzheimer’s brain. Neurobiology of Aging, 2016; DOI: 10.1016/j.neurobiolaging.2016.08.016
- Hassan Bukhari, Katharina Kolbe, Gregor Leonhardt, Christina Loosse, Elisabeth Schröder, Shirley Knauer, Katrin Marcus, Thorsten Müller. Membrane tethering of APP c-terminal fragments is a prerequisite for T668 phosphorylation preventing nuclear sphere generation. Cellular Signalling, 2016; 28 (11): 1725 DOI: 10.1016/j.cellsig.2016.08.007
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