Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Microglia: il ruolo di queste cellule immunitarie sull'avanzamento dell'Alzheimer

Microglia: il ruolo di queste cellule immunitarie sull'avanzamento dell'AlzheimerMicroglia attivate (rosso), un neurone e un astrocite dell'ippocampo di ratto. (Fonte: University of Iowa)Per la prima volta dei ricercatori hanno stabilito come si diffondono le fibrille tau tossiche con l'aiuto delle cellule cerebrali immunitarie chiamate microglia, durante le prime fasi dell'Alzheimer (AD).


La scoperta di questo nuovo percorso può portare ad un obiettivo terapeutico per AD, che non era stato identificato in precedenza.


Nei pazienti con AD, il graduale declino della funzione cognitiva e la perdita di neuroni è preceduta dall'accumulo dannoso di proteina tau nel cervello.


La tau si accumula in forma di minuscole fibre chiamate «fibrille» in aree cerebrali che sono fondamentali per l'apprendimento e la memoria. Ma non si sapeva ancora come si diffondono durante la fase iniziale di AD.


"Questo studio ha scoperto che la proteina tau può essere trasportata da un neurone all'altro da cellule immunitarie del cervello, in un processo che può contribuire alla progressione dell'AD", ha spiegato l'autore corrispondente Tsuneya Ikezu MD/PhD, professore di farmacologia e terapie sperimentali e neurologia alla Facoltà di Medicina della Boston University.


I risultati della ricerca sono apparsi online sulla rivista Nature Neuroscience.


Una funzione importante delle microglia è sorvegliare costantemente l'ambiente del cervello per rilevare e compensare danni e infezioni. A tal fine, le microglia fagocitano attivamente le cellule morte, i detriti, le sinapsi inattive e addirittura i neuroni malati. Poi, per trasferire molecole di segnalazione e presentare antigeni per attivare una risposta immunitaria, le microglia rilasciano particelle in nano-scala chiamate esosomi, che possono essere prese su da altre cellule.


I ricercatori ipotizzano che in una fase iniziale del cervello di AD, le microglia possono diffondere la proteina tau dannosa prendendo le fibrille che contengono tau e poi rilasciarle tramite gli esosomi, che possono essere assorbiti dai neuroni vicini.


Con l'uso di un modello sperimentale, i ricercatori hanno scoperto che la deplezione farmacologica delle microglia sopprime la diffusione di tau da una regione all'altra del cervello. L'eliminazione delle microglia ripristina anche l'eccitazione nervosa, che è danneggiata dalla diffusione della tau. Hanno anche scoperto che inibire farmacologicamente la produzione di esosomi elimina la diffusione di tau nel cervello.


"I nostri risultati in un modello sperimentale di AD suggeriscono che le microglia potrebbero agevolare la diffusione di fibrille tau tra i neuroni, rilasciando esosomi che contengono tau. Questa scoperta indica che le molecole coinvolte nel rilascio di esosomi dalle microglia hanno un grande potenziale per diventare nuovi bersagli terapeutici e prevenire la progressione dell'AD", ha aggiunto Ikezu.

 

*******
Il finanziamento per questo studio è stato fornito in parte dall'Alzheimer's Association, da Alzheimer's Art Quilt Initiative, dall'Alzheimer's Disease Center della Boston University, dalla BrightFocus Foundation e dal Coins for Alzheimer's Research Trust.

 

 

 


Fonte: Boston University Medical Center via EurekAlert! (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Hirohide Asai, Seiko Ikezu, Satoshi Tsunoda, Maria Medalla, Jennifer Luebke, Tarik Haydar, Benjamin Wolozin, Oleg Butovsky, Sebastian Kügler, Tsuneya Ikezu. Depletion of microglia and inhibition of exosome synthesis halt tau propagation. Nature Neuroscience, 2015; DOI: 10.1038/nn.4132

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Smontata teoria prevalente sull'Alzheimer: dipende dalla Tau, non dall�…

2.11.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca che altera drasticamente la teoria prevalente sull'or...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

'Tau, disfunzione sinaptica e lesioni neuroassonali si associano di più c…

26.05.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) comporta il deperimento caratteristico di alcune regioni del ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Nessuna cura per l'Alzheimer nel corso della mia vita

26.04.2019 | Esperienze & Opinioni

La Biogen ha annunciato di recente che sta abbandonando l'aducanumab, il suo farmaco in ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Diagnosi di Alzheimer: prenditi del tempo per elaborarla, poi vai avanti con m…

4.12.2023 | Esperienze & Opinioni

Come posso accettare la diagnosi di Alzheimer?

Nathaniel Branden, compianto psicoterape...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)