Risultati di nuovi studi mostrano che una formazione musicale influenza la struttura e la funzione delle differenti regioni del cervello, come tali regioni comunicano durante la creazione della musica, e di come il cervello interpreta e integra le informazioni sensoriali.
I risultati sono stati presentati a Neuroscience 2013, il meeting annuale della Society for Neuroscience e la maggiore fonte mondiale di notizie emergenti sulla scienza del cervello e sulla salute.
Queste intuizioni suggeriscono i nuovi ruoli potenziali della formazione musicale compreso il favorire la plasticità del cervello, uno strumento alternativo di istruzione, e la gamma di trattamenti per le difficoltà di apprendimento.
I nuovi studi di oggi dimostrano che:
- La formazione musicale a lungo termine, ad alto livello, ha un impatto più ampio di quanto si pensasse. I ricercatori hanno scoperto che i musicisti hanno una maggiore capacità di integrare le informazioni sensoriali da udito, tatto e vista (Julie Roy, sintesi 550,13).
- L'età in cui inizia la formazione musicale influenza l'anatomia del cervello in età adulta, la formazione che inizia prima dei sette anni ha il maggiore impatto (Yunxin Wang, abstract 765,07).
- I circuiti cerebrali coinvolti nella improvvisazione musicale sono modellati dalla formazione sistematica, che porta a un minor ricorso alla memoria di lavoro e ad una più ampia connettività all'interno del cervello (Ana Pinho, MS, abstract 122.13).
Alcuni dei cambiamenti del cervello che avvengono con l'istruzione musicale riflettono l'automazione di compiti (proprio come recitare le tabelline) e l'acquisizione delle capacità sensomotorie e cognitive altamente specifiche necessarie per diversi aspetti della competenza musicale.
"Suonare uno strumento musicale è un'esperienza multisensoriale e motoria che crea emozioni e movimenti - dal battere le dita al ballare - e coinvolge sistemi di piacere e ricompensa nel cervello. Può potenzialmente cambiare il funzionamento e la struttura del cervello quando si persevera per molto tempo", ha detto in conferenza stampa il moderatore Gottfried Schlaug, MD, PhD, della Harvard Medical School / Beth Israel Deaconess Medical Center, un esperto di musica, neuroimaging e plasticità del cervello. "Come mostrano gli studi presenati oggi, una formazione musicale intensa genera nuovi processi all'interno del cervello, in diverse fasi della vita, e con una serie di impatti sulla creatività, sulla conoscenza e sull'apprendimento."
Queste ricerche sono state finanziate da varie agenzie nazionali, come il National Institutes of Health, e da organizzazioni private e filantropiche.
Scarica il comunicato completo con i vari studi citati (in Inglese) »
Fonte: Society for Neuroscience.
Pubblicato in sfn.org (> English version) - Traduzione di Franco Pellizzari.
Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.
Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.
Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.
Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra: |