Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Farmaco per Alzheimer non riesce a ridurre l'agitazione significativa

medicinesmedicinesUn farmaco prescritto per l'Alzheimer non riduce l'agitazione clinicamente significativa, secondo un nuovo studio condotto da ricercatori del Regno Unito, Stati Uniti e Norvegia.

Questo è il primo studio randomizzato e controllato progettato per valutare l'efficacia del farmaco (nome generico memantina) per l'agitazione significativa nei pazienti di Alzheimer.


Studi precedenti hanno suggerito che la memantina potrebbe contribuire a ridurre l'agitazione e migliorare le funzioni cognitive come la memoria. La nuova ricerca, guidata dalla University of East Anglia nel Regno Unito, ha scoperto che, mentre la memantina migliora il funzionamento cognitivo ed i sintomi neuropsichiatrici come delirio, umore e ansia, nel ridurre l'agitazione significativa non è più efficace di un placebo.


"La memantina è prescritta abbastanza comunemente nell'Alzheimer negli Stati Uniti. Nonostante le conclusioni negative sull'agitazione, questo studio apre una porta di speranza", ha detto Malaz Boustani, MD, MPH, ricercatore del Regenstrief Institute, professore associato di medicina all'Indiana University (IU) School of Medicine e direttore associato del Center for Aging Research dell'IU. "La memantina sembra aiutare con altri sintomi comportamentali e psicologici della malattia di Alzheimer". Il Dr. Boustani, coautore dello studio, è anche il direttore sanitario e di ricerca dell'Healthy Aging Brain Center al Wishard Health Services.


L'Alzheimer's Association stima che 5,4 milioni di americani hanno l'Alzheimer. Molti sono agitati. Essi possono, ad esempio, muoversi in continuazione, diventare aggressivi fisicamente o verbalmente o urlare continuamente. Oltre a danneggiare la qualità della vita per il paziente, l'agitazione mette a dura prova i rapporti con i familiari e gli operatori, e spesso si traduce in istituzionalizzazione. "Le persone che hanno lievi sintomi [di agitazione] spesso rispondono ai cambiamenti dell'ambiente o al trattamento psicologico, ma questi metodi sono impraticabili nell'agitazione grave", ha detto Chris Fox, MD, della Norwich Medical School dell'Università di East Anglia, che ha guidato la di ricerca. "I nostri risultati sono deludenti per quanto riguarda la capacità della memantina di curare l'agitazione grave - in particolare perchè i farmaci antipsicotici alternativi possono avere significativi effetti collaterali come l'aumento del tasso di ictus e di morte. Tuttavia, speriamo che il nostro studio metterà in evidenza la necessità urgente di investimenti in nuovi trattamenti sicuri ed efficaci per questa malattia in crescita".


Il team di ricercatori ha studiato 153 ospiti di case di cura e pazienti ospedalizzati con Alzheimer grave da Settembre 2007 a Maggio 2010. Tutti i partecipanti allo studio mostravano agitazione significativa che richiede un trattamento clinico. Half were given memantine, and half received a placebo.  Alla metà è stato dato memantina, e l'altra metà ha ricevuto un placebo. I ricercatori hanno segnalato il miglioramento significativo delle funzioni cognitive e, in generale dei sintomi neuropsichiatrici per il gruppo che aveva ricevuto memantina, ma nessuna differenza statisticamente significativa in termini di agitazione grave (che era l'obiettivo primario dello studio).


La memantina è approvata dalla US Food and Drug Administration per l'Alzheimer. Lo studio è stato sponsorizzato dall'East Kent University Hospitals National Health Service Foundation Trust del Regno Unito e finanziato dalla Lundbeck, un produttore di memantina.


"Questa ricerca suggerisce che, anche se la memantina può avere reali benefici per le persone nelle fasi successive dell'Alzheimer, potrebbe non avere tutte le risposte"
, ha detto Anne Corbett, responsabile della ricerca alla Alzheimer's Society del Regno Unito, che non era coinvolta nella ricerca. "Tuttavia, i medici non dovrebbero vedere come unica alternativa distribuire antipsicotici. Questi farmaci sovraprescritti raddoppiano il rischio di morte e triplicano il rischio di ictus e devono essere sempre l'ultima risorsa per le persone affette da demenza".

 

 

 

 


Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 


Riferimento: C. Fox (UEA), M. Crugel (Oxleas NHS Foundation Trust), S. Coulton (University of Kent), I. Maidment (Aston University), BH Auestad (University of Stavanger, Norway), A. Treloar (Oxleas NHS Foundation Trust), C. Ballard (Kings College London), M. Boustani (Indiana University & Regenstrief Institute, USA), C. Katona (University College London) and G. Livingston (University College London), "Efficacy of memantine for agitation in Alzheimer's dementia: a randomized double-blind placebo controlled trial", Plos One, online 2 May 2012.

Pubblicato in Alzheimer's Reading Room il 2 Maggio 2012 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:



Notizie da non perdere

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Perché la tua visione può prevedere la demenza 12 anni prima della diagnosi

24.04.2024 | Ricerche

 

Gli occhi possono rivelare molto sulla salute del nostro cervello: in effetti, i p...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Relazioni personali ricche migliorano il funzionamento del cervello

22.06.2020 | Ricerche

Come interagiscono gli individui, come si percepiscono uno con l'altro, e i pensieri e i...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.