Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Spray nasale basato su vescicole derivate da staminali potrebbe trattare l'Alzheimer

woman using nasal spray Image by user18526052 on Freepik.com

Una nuova terapia può ritardare di anni la progressione del morbo di Alzheimer (MA), secondo uno studio di ricercatori della Texas A&M University pubblicato sul Journal of Extracellular Vesicles. La ricerca mirava a esplorare le opzioni di trattamento per il MA, che costituisce la forma più comune di demenza ed è una delle principali cause di morte negli over-65, affliggendo quasi 7 milioni di americani.


Usando uno spray nasale per puntare non invasivamente le cellule che perpetuano una neuroinfiammazione cronica, i ricercatori hanno riscontrato una riduzione sia dell'infiammazione nel cervello che dell'accumulo di placche e proteine ​​ritenute legate alla progressiva perdita di neuroni nel cervello, caratteristica del MA.


"Questo approccio è efficace perché il carico trasportato da queste vescicole extracellulari potrebbe ridurre i cambiamenti neuropatologici nel cervello", afferma Ashok K. Shetty PhD, professore e direttore associato dell'Istituto di Medicina Rigenerativa nel dipartimento di biologia cellulare e genetica.


Shetty, il collaboratore Leelavathi N. Madhu PhD e i loro colleghi, hanno somministrato il trattamento spray nasale ad animali modello delle prime fasi di MA. Approfondendo i loro risultati promettenti, i ricercatori hanno anche scoperto che le microglia, le cellule immunitarie del cervello, incorporavano le vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali somministrate per via intranasale.


Nel MA, le microglia si attivano per causare infiammazione ed eliminare dal cervello le placche legate al MA. Questa funzione, inizialmente utile, diventa problematica nel tempo, afferma Shetty: "L'attivazione prolungata fa sì che perdano la loro funzione normale e inizino a danneggiare i neuroni, determinando la loro perdita progressiva".


I risultati indicano che l'assorbimento di vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali ha cambiato significativamente l'espressione genica delle microglia e ha ridotto le molteplici proteine ​​proinfiammatorie dannose, senza influire sulla capacità delle microglia di continuare a eliminare l'accumulo di proteine ​​correlato al MA, afferma Madhu.


Shetty ha presentato un brevetto per l'applicazione intranasale delle vescicole extracellulari derivate dalle cellule staminali neurali per il trattamento di MA e altri disturbi neurologici. Egli dice che la ricerca condotta nel suo laboratorio, finanziata dal National Institute on Aging, ha già ispirato ulteriori studi e spera che possa indicare un trattamento per ritardare i cambiamenti legati al MA e ai gravi problemi cognitivi di 10-15 anni dopo la diagnosi iniziale: "Il nostro viaggio per far avanzare l'applicazione di questa terapia per il MA è appena all'inizio".

 

 

 


Fonte: Texas A&M University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: LN Madhu, [+11], AK Shetty. Extracellular vesicles from human-induced pluripotent stem cell-derived neural stem cells alleviate proinflammatory cascades within disease-associated microglia in Alzheimer's disease. J Extracell Vesicles, 2024, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Il Protocollo Bredesen: si può invertire la perdita di memoria dell'Alzhe…

16.06.2016 | Annunci & info

I risultati della risonanza magnetica quantitativa e i test neuropsicologici hanno dimostrato dei...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)