Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Dieta mediterranea associata a una riduzione del rischio di demenza

Un nuovo studio ha rivelato che una dieta tradizionale di tipo mediterraneo, ricca di cibi come frutti di mare, frutta e noci, può aiutare a ridurre il rischio di demenza di quasi un quarto.

dieta mediterranea piramide

Gli esperti della Newcastle University hanno scoperto che le persone che seguivano una dieta simile a quella mediterranea hanno avuto un rischio inferiore del 23% di demenza rispetto a quelli che non lo facevano. Questa ricerca, pubblicata su BMC Medicine, è una delle maggiori del suo genere poiché gli studi precedenti, in genere, si erano limitati a piccoli campioni e a pochi casi di demenza.


Gli scienziati hanno analizzato i dati di 60.298 persone della UK Biobank, una grande coorte che include individui di tutto il Regno Unito, che avevano avuto una valutazione dietetica. Gli autori hanno assegnato a ognuno di loro un punteggio in base a quanto la sua dieta si avvicinava alle caratteristiche cruciali della dieta mediterranea.


I partecipanti sono stati seguiti per quasi un decennio, durante il quale ci sono stati 882 casi di demenza. Gli autori hanno considerato il rischio genetico di demenza per ciascun individuo stimando il cosiddetto 'rischio poligenico', una misura di tutti i diversi geni correlati al rischio di demenza.


Il dott. Oliver Shannon, docente di Human Nutrition and Aging all'Università di Newcastle, ha guidato lo studio con la prof.ssa Emma Stevenson e il prof. David Llewellyn. La ricerca ha coinvolto anche esperti delle università di Edimburgo, UEA ed Exeter e faceva parte del consorzio NuBrain finanziato dal Medical Research Council.


Il dott. Shannon ha dichiarato:

“La demenza influisce sulla vita di milioni di persone in tutto il mondo e attualmente ci sono opzioni limitate per il suo trattamento. Trovare modi per ridurre il rischio di contrarla è, pertanto, una grande priorità per ricercatori e medici.

"Il nostro studio suggerisce che seguire di più una dieta di tipo mediterraneo potrebbe essere una strategia per aiutare le persone a ridurre il rischio di demenza".


Gli autori hanno scoperto che non c'era alcuna interazione significativa tra il rischio poligenico di demenza e le associazioni con l'adesione alla dieta mediterranea. Essi dicono che ciò può indicare che anche per coloro che hanno un rischio genetico più elevato, una dieta migliore potrebbe ridurre la probabilità di sviluppare la condizione.


Questa scoperta non era coerente tra tutte le analisi e gli autori propongono ulteriori ricerche per valutare l'interazione tra dieta e genetica sul rischio di demenza. John Mathers, professore di nutrizione umana all'Università di Newcastle, ha dichiarato:

“La buona notizia di questo studio è che, anche per coloro che hanno un rischio genetico più elevato, seguire una dieta migliore ha ridotto la probabilità di sviluppare la demenza.

"Sebbene in questo settore siano necessarie ulteriori ricerche, ciò rafforza il messaggio di salute pubblica che tutti possiamo aiutare a ridurre il rischio di demenza con una dieta di tipo più mediterraneo".

 

Intervento importante

Gli autori avvertono che la loro analisi è limitata a individui che hanno auto-riferito di essere bianchi, britannici o irlandesi, poiché i dati genetici erano disponibili solo per gli antenati europei, e quindi sono necessarie ulteriori ricerche in altre popolazioni per determinare il beneficio potenziale.


Concludono che, in base ai loro dati, una dieta mediterranea che prevede molti alimenti sani a base vegetale può essere un intervento importante da integrare nelle strategie future per ridurre il rischio di demenza. La dott.ssa Janice Ranson, ricercatrice senior dell'Università di Exeter e coautrice di questo studio, ha dichiarato:

“I risultati di questo ampio studio di popolazione sottolineano i benefici a lungo termine sulla salute del cervello derivanti dal consumo di una dieta mediterranea, che è ricca di frutta, verdura, cereali integrali e grassi sani.

"L'effetto di protezione dalla demenza di questa dieta era evidente, indipendentemente dal rischio genetico di una persona, e quindi questa è probabilmente una scelta di stile di vita profittevole per le persone che desiderano fare scelte alimentari sane e ridurre il rischio di demenza.

"I futuri sforzi di prevenzione della demenza potrebbero andare oltre i consigli generici di dieta sana e concentrarsi sul supporto delle persone ad aumentare il consumo di cibi e nutrienti specifici che sono essenziali per la salute del cervello".

 

 

 


Fonte: Newcastle University (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: OM Shannon, ..[+17], E Stevenson. Mediterranean diet adherence is associated with lower dementia risk, independent of genetic predisposition: findings from the UK Biobank prospective cohort study. BMC Medicine, 14 Mar 2023, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Ritmi cerebrali non sincronizzati nel sonno fanno dimenticare gli anziani

18.12.2017 | Ricerche

Come l'oscillazione della racchetta da tennis durante il lancio della palla per servire un ace, l...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.