Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


E' l'irisina a dare i vantaggi dell'esercizio alla funzione cognitiva e nell'Alzheimer

Scienziati del Massachusetts General Hospital (MGH) hanno scoperto che l'ormone irisina ha la capacità di guidare i benefici cognitivi dell'esercizio, e quindi è molto promettente per il trattamento del declino cognitivo nel morbo di Alzheimer (MA).


In uno studio pubblicato su Nature Metabolism, il team ha riferito che l'irisina, secreta dai muscoli durante l'esercizio, potrebbe essere una terapia efficace per affrontare i deficit del cervello che derivano dal MA.


"Preservare la funzione cognitiva è una sfida importante in una popolazione che invecchia sempre di più", afferma Christiane Wrann DVM/PhD, leader del programma di neuroprotezione nell'esercizio del MGH e autrice senior dello studio. "L'esercizio è noto per avere effetti positivi sulla salute del cervello, motivo per cui identificare i mediatori chiave di tali benefici neuroprotettivi, come l'irisina, è diventato un obiettivo critico della ricerca".


Usando topi modello, il team ha dimostrato che l'eliminazione genetica dell'irisina deteriora la funzione cognitiva nell'esercizio, nell'invecchiamento e nel MA, un danno che in parte deriva da alterazioni ai neuroni neonati nell'ippocampo. Quest'ultimo è lo scomparto del cervello che gestisce la memoria ed è il primo a mostrare segni di MA. Allo stesso tempo, lo studio del MGH ha scoperto che elevare i livelli di irisina nel flusso sanguigno migliora la funzione cognitiva e riduce la neuroinfiammazione nei topi modello di MA.


"Ciò che rende questo studio particolarmente forte è che mostriamo l'effetto dell'irisina sulla funzione cognitiva non solo in uno, ma in quattro diversi topi modello", afferma Bruce Spiegelman del Dana-Farber Cancer Institute e dell'Harvard Medical School, che ha scoperto l'irisina nel 2012 ed è coautore della ricerca corrente.


I ricercatori sono stati ulteriormente incoraggiati dal fatto che il trattamento dell'irisina si è dimostrato efficace nei topi modello di MA anche dopo lo sviluppo significativo della patologia.


"Questo potrebbe avere implicazioni per l'intervento negli esseri umani con MA, in cui la terapia inizia di solito dopo che i pazienti sono diventati sintomatici"
, dice la Wrann.


Un'altra importante scoperta dello studio è che l'irisina protegge dalla neuroinfiammazione agendo direttamente sulle cellule glia nel cervello. Il coautore Rudy Tanzi, condirettore del Centro McCance per la Salute del Cervello del MGH, spiega:

"È difficile immaginare qualcosa di meglio dell'esercizio quotidiano per la salute del cervello, e le nostre scoperte hanno fatto nuova luce sul meccanismo coinvolto: proteggendo dalla neuroinfiammazione, forse il più grande assassino di neuroni cerebrali mentre invecchiamo".


E la Wrann aggiunge:

"Poiché l'irisina non punta specificamente le placche amiloidi, ma direttamente la neuroinfiammazione, siamo ottimisti che possa avere effetti benefici su altre malattie neurodegenerative, non solo per l'Alzheimer".

 

 

Gli autori dichiarano i seguenti conflitti di interesse: la Wrann e Spiegelman sono titolari di un brevetto relativo all'irisina e sono cofondatori di Aevum Therapeutics nella quale la Wrann ha interessi finanziari. La società sviluppa farmaci che sfruttano i meccanismi molecolari protettivi dell'esercizio per il trattamento dei disturbi neurodegenerativi e neuromuscolari. Gli interessi della Wrann sono controllati e gestiti dal Massachusetts General Hospital e dal Mass General Brigham in conformità con le loro politiche di conflitto di interessi.

 

 


Fonte: Massachusetts General Hospital (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Mohammad Islam, Sophia Valaris, Michael Young, Erin Haley, Renhao Luo, Sabrina Bond, Sofia Mazuera, Robert Kitchen, Barbara Caldarone, Luis Bettio, Brian Christie, Angela Schmider, Roy Soberman, Antoine Besnard, Mark Jedrychowski, Hyeonwoo Kim, Hua Tu, Eunhee Kim, Se Hoon Choi, Rudolph Tanzi, Bruce Spiegelman, Christiane Wrann. Exercise hormone irisin is a critical regulator of cognitive function. Nature Metabolism, 20 Aug 2021, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

Studio dimostra il ruolo dei batteri intestinali nelle neurodegenerazioni

7.10.2016 | Ricerche

L'Alzheimer (AD), il Parkinson (PD) e la sclerosi laterale amiotrofica (SLA) sono tutte ...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Perché il diabete tipo 2 è un rischio importante per lo sviluppo dell'Alz…

24.03.2022 | Ricerche

Uno studio dell'Università di Osaka suggerisce un possibile meccanismo che collega il diabete all'Al...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Scoperta nuova causa di Alzheimer e di demenza vascolare

21.09.2023 | Ricerche

Uno studio evidenzia la degenerazione delle microglia nel cervello causata dalla tossicità del ferro...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Pressione bassa potrebbe essere uno dei colpevoli della demenza

2.10.2019 | Esperienze & Opinioni

Invecchiando, le persone spesso hanno un declino della funzione cerebrale e spesso si pr...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.