Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Lo stigma è la prima preoccupazione delle persone che vivono con una demenza

Lo stigma associato alla demenza è stato evidenziato come preoccupazione principale per le persone che vivono con la malattia, secondo un nuovo rapporto di Alzheimer's Australia WA.


Il documento ha individuato una serie di sfide che attendono il crescente numero di persone affette da demenza in Australia Occidentale. Circa 32.000 persone vivono con demenza nello stato e secondo le proiezioni sono destinate a crescere nel corso dei prossimi decenni, con l'invecchiamento della popolazione.


Finanziato dal Governo dello Stato, lo studio fa parte del progetto 'WA Dementia-Friendly Communities'. Sono state impegnate più di 300 persone affette da demenza in conversazioni individuali per permettere loro di fornire le proprie esperienze. La CEO di Alzheimer's Australia WA, Rhonda Parker, ha detto che è la prima volta che in Australia si è fatto uno studio con conversazioni dirette con le persone colpite, atte a determinare i risultati.


"Il problema singolo più grande che è stato identificato nel corso della consultazione riguardava lo stigma", ha detto la signora Parker. "Le persone con cui abbiamo parlato hanno detto che [lo stigma] influenza il modo in cui le persone interagiscono tra loro e la loro partecipazione alla vita della comunità".


Secondo la Parker, lo stigma viene da una mancanza di informazione: "Le persone con demenza dicono che la loro esperienza con il mondo può cambiare dal momento che lo dicono ai loro amici. Non è perché i loro amici sono cattivi, ma perché non capiscono la demenza e non sanno come rispondere ad alcuni dei cambiamenti di comunicazione e di comportamento".


Le statistiche mostrano che in Australia, il 70 per cento delle persone affette da demenza, vive a casa, e il 30 per cento di loro vive da solo.


La signora Parker ha detto che per evitare che il problema metta a dura prova il sistema di assistenza sanitaria in futuro, bisogna lavorare per assicurarsi che le persone possano vivere a casa loro più a lungo: "Questo è ciò che vogliono le persone affette da demenza, vogliono essere in grado di rimanere a casa. Le persone della comunità, in particolare quelle che forniscono servizi, devono essere istruite su come possono comunicare e sostenere le persone con demenza".

 

Progetti pilota 'Dementia-friendly'

La signora Parker ha detto che sono già in atto diverse strategie nel quadro del progetto 'WA Dementia Friendly Communities'. Uno di questi progetti riguarda un programma pilota che è implementato dalle città di Wanneroo, Bunbury e Rockingham.


Il sindaco di Wanneroo, Tracey Roberts, ha detto che il progetto comporta una migliore comprensione delle esigenze di coloro che vivono con demenza nella loro comunità: "Ovviamente le persone che hanno la demenza possono sentirsi molto isolate e spaventate. Il rapporto [di Alzheimer's Australia WA] è inestimabile, perché ci permette di ascoltare ciò che la nostra comunità ha da dire e ci consente di dare priorità ai nostri sforzi".


La Signora Roberts ha detto che la Città di Wanneroo sta anche intraprendendo una verifica per valutare se l'ambiente fisico della città è coerente con le esigenze delle persone affette da demenza. "Le proiezioni mostrano che il numero di residenti di Wanneroo affetti da demenza salirà a oltre 4.000 entro il 2050. Come località del WA a crescita più rapida, si è accertato che avremo il tasso di crescita più alto anche della malattia".


La signora Roberts ha detto che l'elemento più importante è la consapevolezza, e che le iniziative lungimiranti come questa contribuiscono ad abbattere le barriere e a migliorare la conoscenza: "Con la conoscenza viene il rispetto. La Città di Wanneroo continuerà a lavorare molto duramente per assicurare di sostenere con rispetto le persone con demenza, che sono residenti pieni e meritano quella cura".

 

 

 


Fonte: Briana Shepherd in abc.net.au (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

L'impatto del sonno su cognizione, memoria e demenza

2.03.2023 | Ricerche

Riduci i disturbi del sonno per aiutare a prevenire il deterioramento del pensiero.

"Ci...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Menopausa precoce e terapia ormonale ritardata alzano il rischio di Alzheimer

17.04.2023 | Ricerche

Le donne hanno più probabilità degli uomini di sviluppare il morbo di Alzheimer (MA), e ...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)