Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


La scienza dimostra che si può morire di noia, letteralmente

Le riviste mensili, da Reader Digest a Cosmopolitan, sono inondate di consigli su come dormire meglio, trovare la felicità, e portare i capelli in modo molto sexy. Senza togliere alcunché all'essere felici e sorprendere il tuo partner romantico a San Valentino, ci sono poche cose preziose come rimanere vivi.


A volte non riusciamo a prendere sul serio la vita e la morte. Pensa a quei giorni dolorosi delle lezioni di matematica al liceo. Tu e i tuoi compagni di classe probabilmente avete espresso la stessa protesta anno dopo anno: "Sono così annoiato, potrei morire!". E tuttavia, interessava qualcosa all'insegnante di matematica? Ti ha dato un abbraccio o ha mostrato il minimo di empatia? Probabilmente no.


E che dire delle suppliche disperate dei figli innocenti nei lunghi e monotoni giri in macchina? Tutto ciò che i bambini vogliono è una vita fuori dalle fauci mortali della noia e tuttavia, spesso i genitori li ignorano. Con questo in mente, cerca di nascondere per un momento il tuo scetticismo mentre condivido una nuova scoperta scientifica: più sei annoiato, più possibilità hai di morire prematuramente


Gli insegnanti di matematica duri di cuore e i genitori possono essere accusati di omicidio colposo? La risposta è oltre la mia area di competenza. La lascio alle autorità legali. Ciò che è importante è che noi consideriamo quello che possiamo fare per reprimere la noia, che può non essere innocua.


Alla fine degli anni '80, sono stati intervistati oltre 7.500 funzionari di Londra da 35 a 55 anni di età. Tra le altre domande, è stato loro chiesto se si erano sentiti annoiati il mese precedente al lavoro. Le stesse persone sono state rintracciate per scoprire chi era morto entro aprile 2009.


Ciò che i ricercatori hanno scoperto era che i dipendenti pubblici che avevano riferito di essersi molto annoiati avevano una probabilità 2,5 volte superiore di essere morti di un problema di cuore rispetto a quelli che non avevano riferito di essersi annoiati.


Forse ti starai chiedendo, che %$#@ significa? Per mettere questo in prospettiva, considera questo fatto accertato dalla American Heart Association: i fumatori hanno da due a quattro volte più probabilità di sviluppare malattie coronariche rispetto ai non fumatori. Le persone con un cocktail molotov di obesità, ipertensione e glicemia alta (tutte e tre insieme) hanno due volte più probabilità di avere un attacco di cuore e tre volte più probabilità di morire prima rispetto al resto della popolazione.


Ciò significa che la morte per noia è proprio lì, insieme ai bersagli preferiti dei media fabbricatori di paura, dell'ordine pubblico, e delle aziende farmaceutiche. Ma nessuno parla della noia.


Naturalmente, ci sono alcuni problemi seri in questa conclusione. La noia potrebbe non essere il colpevole diretto. Una persona annoiata è improbabile che sia motivata a mantenere uno stile di vita sano. Forse le persone annoiate hanno maggiori probabilità di sopravvivere con cene cucinate su microonde e carne in scatola. Forse le persone si annoiano perché sono incredibilmente stressate.


Le persone annoiate possono essere meno interessate ad apprendere, a sfidare se stesse, e a crescere. A sua volta, questo probabilmente accelera la degenerazione naturale del cervello che avviene con l'avanzare dell'età. Questo perché se seguiremo le novità, gestiremo le novità, e verremo ricompensati da situazioni nuove e stimolanti, costruiremo e rafforzeremo le connessioni neuronali esistenti nel cervello.


Essere curiosi ed esplorare il mondo ha dimostrato di essere un fattore protettivo contro le malattie degenerative del cervello come il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson. La curiosità aiuta il nostro cervello a rimanere giovane.


Ogni giorno, il nostro sistema della curiosità dedica i nostri sforzi al perseguimento di tutte le ricompense tradizionali del mondo: acqua, cibo, caldo o freddo (a seconda del nostro termostato interno), gratificazione sessuale e relazioni sociali.


Quando i nostri bisogni sono soddisfatti, la curiosità promuove l'esplorazione entusiasta del mondo, contribuendo a creare nuove conoscenze e a promuovere nuovi interessi. E quando le situazioni nuove e incerte suscitano ansia e paura, invece di essere paralizzati ed evitarle, esploriamo.


Se la noia uccide, allora forse coltivare la curiosità guarisce. Certo, è necessaria molta più ricerca per convalidare la nostra comprensione della noia e della curiosità.

 

 

 


Fonte: Todd B. Kashdan PhD, professore di psicologia alla George Mason University.

Pubblicato su Psychology Today (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

10 Consigli dei neurologi per ridurre il tuo rischio di demenza

28.02.2023 | Esperienze & Opinioni

La demenza colpisce milioni di persone in tutto il mondo, quasi un over-65 su 10. Nonost...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Nuove case di cura: 'dall'assistenza fisica, al benessere emotivo�…

5.11.2018 | Esperienze & Opinioni

Helen Gosling, responsabile delle operazioni della Kingsley Healthcare, con sede a Suffo...

Ricercatori del MIT recuperano con la luce i ricordi 'persi'

29.05.2015 | Ricerche

I ricordi che sono stati "persi" a causa di un'amnesia possono essere richiamati attivando le cel...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Paesi asiatici assistono gli anziani in modo diverso: ecco cosa possiamo impar…

28.10.2020 | Esperienze & Opinioni

A differenza dei paesi occidentali, le culture tradizionali asiatiche mettono un forte a...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

I possibili collegamenti tra sonno e demenza evidenziati dagli studi

24.11.2017 | Ricerche

Caro Dottore: leggo che non dormire abbastanza può aumentare il rischio di Alzheimer. Ho avuto pr...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

Tre modi per smettere di preoccuparti

29.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Sai di essere una persona apprensiva se ti identifichi con Flounder in La Sirenetta o co...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

Seguici su

 
enfrdeites

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.