Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Una mela al giorno toglie davvero il medico di torno? Cosa dice il nutrizionista

Abbiamo sentito tutti che una mela al giorno toglie il medico di torno, ma quanto è vero? Le mele non sono ricche di vitamina A, né danno benefici alla vista come le carote. Non sono una grande fonte di vitamina C e quindi non combattono il raffreddore come fanno le arance.


Tuttavia, le mele contengono varie sostanze bioattive: sostanze chimiche naturali presenti in piccole quantità negli alimenti e che hanno effetti biologici nel corpo. Queste sostanze chimiche non sono classificate come nutrienti, come le vitamine. Poiché le mele contengono molte sostanze bioattive che promuovono la salute, il frutto è considerato un alimento 'funzionale'.


Per anni ho insegnato all'università sui nutrienti come vitamine, minerali, carboidrati, proteine e grassi. Ma di recente ho sviluppato un corso specifico sugli alimenti funzionali. Il corso esplora le varie sostanze bioattive nel cibo e come alcune possano persino agire da medicinali.

 

Definizione di alimenti funzionali

Alimento funzionale non equivale a supercibo, una parola d'ordine usata per promuovere cibi come cavolo, spinaci e mirtilli. Etichettarli come 'super' fa appello al pubblico e aumenta le vendite. Ma supercibo in genere vuole indicare un alimento che ha un valore nutrizionale superiore e che è ricco di nutrienti benefici per la salute. Ad esempio, il salmone e il tonno sono considerati supercibi perché i grassi omega-3 che contengono sono collegati alla salute del cuore.


Gli annunci promozionali di supercibi affermano che mangiarli migliorerà alcuni aspetti della salute. Il problema è che la maggior parte di queste affermazioni non si basa sulla ricerca scientifica, come lo sono i criteri degli alimenti funzionali.


Oltre ai nutrienti di cui il nostro corpo ha bisogno per la crescita e lo sviluppo, gli alimenti funzionali contengono varie sostanze bioattive, ognuna con una funzione unica nel corpo. Le sostanze bioattive si possono trovare naturalmente negli alimenti o aggiunte durante la lavorazione. L'elenco dei componenti bioattivi nei cibi cresce quotidianamente man mano che la ricerca si espande. Sebbene i componenti stessi non siano nuovi, lo è la ricerca basata sull'evidenza che conferma i loro benefici per la salute.


I carotenoidi sono gli esempi più facilmente riconoscibili di sostanze bioattive. Sono un gruppo di 850 pigmenti diversi che danno ai frutti gialli, arancioni e rossi e alle verdure il loro colore. I carotenoidi sono principalmente antiossidanti, il che significa che promuovono la salute aiutando a prevenire danni alle cellule del corpo. Vari carotenoidi singoli possono funzionare in diversi modi.


Il beta-carotene è il carotenoide più noto a causa delle alte quantità presenti nelle carote. Si converte in vitamina A nel corpo dopo che l'ha assorbito. La vitamina A è necessaria per una vista normale. Luteina e zeaxantina sono i carotenoidi gialli presenti nel mais e nei peperoni, che aiutano a sostenere la vista, specialmente negli anziani.


La ricerca suggerisce che i carotenoidi degli alimenti e le altre categorie di sostanze bioattive possono aiutare a prevenire determinati tumori e a migliorare la salute del cuore. È importante notare che frutta e verdura ricche di carotenoidi sono associate a rischi ridotti di malattie cardiovascolari e alcuni tumori, ma i carotenoidi negli integratori offrono meno benefici.

 

Storia del movimento dei cibi funzionali

Sebbene l'adagio su mele e salute abbia avuto origine nel 1800, la nutrizione è una scienza relativamente giovane, e l'idea di alimenti funzionali e componenti bioattivi è ancora più recente.


Dall'inizio del 1900 agli anni '70, la ricerca nutrizionale si è concentrata sulle carenze vitaminiche. Il pubblico è stato incoraggiato a mangiare cibi più fortificati e trasformati per prevenire malattie da carenza di nutrienti come lo scorbuto, che è causato da un grave deficit di vitamina C, o il rachitismo, causato da una carenza prolungata di vitamina D.


Questa enfasi sul consumo per correggere le carenze nutrizionali ha avuto la tendenza a indurre le persone a concentrarsi su determinati nutrienti, quindi a mangiare troppo. Questo, combinato con una maggiore disponibilità di cibi altamente trasformati, ha comportato un aumento di peso, che ha portato ad un aumento dei tassi di diabete, ipertensione e malattie cardiache.


Nel 1980, il governo degli Stati Uniti ha pubblicato le prime linee guida dietetiche che incoraggiavano le persone a evitare grassi, zucchero e sale. I messaggi di salute pubblica hanno incoraggiato le persone a sostituire i cibi grassi con cibi amidacei come il pane e la pasta.


La logica di questa raccomandazione era che, consumando meno grassi, le persone dovrebbero aumentare le calorie dai carboidrati per garantirne una quantità adeguata. Tale consiglio nutrizionale ha contribuito a portare alle stelle i tassi di obesità e diabete che continuano anche oggi.

 

L'attenzione del Giappone sui cibi per la salute

Storicamente, i giapponesi erano una delle popolazioni più sane della terra. Tuttavia, con l'avvicinarsi del 21° secolo, molti giapponesi avevano adottato la dieta americana e sviluppato problemi di salute simili a quelli negli Stati Uniti. Di conseguenza, il governo giapponese si è preoccupato dell'aumento del girovita dei suoi cittadini e del calo della salute. Per correggere questo problema, il Giappone è diventato il primo paese a introdurre il concetto di alimenti funzionali negli anni '80.


Oggi, il Giappone usa la dicitura 'cibo per usi di salute specializzati' per i prodotti che hanno dimostrato scientificamente di promuovere la salute. Ha dato i suoi frutti. Il Giappone ha più di 1.000 alimenti e bevande approvati come cibo per usi di salute specializzati, come il riso ipoallergenico.


Le allergie del riso, sebbene non comuni, sono un grosso problema per i giapponesi che le hanno perché il riso è un alimento base. Circa la metà delle affermazioni sulla salute del Giappone si riferiscono al miglioramento della digestione usando fibre alimentari prebiotiche bioattive.

 

I componenti bioattivi nelle mele

Le fibre alimentari naturali di una mela sono uno dei componenti bioattivi che la portano a essere classificata come alimento funzionale. La fibra pectina si trova principalmente nella polpa di una mela. La pectina riduce la quantità di zucchero e grasso che viene assorbita nel corpo. Questo aiuta a ridurre il rischio di diabete e malattie cardiache.


Anche la buccia della mela è piena di fibre che fungono da lassativo. Inoltre, le mele contengono elevate quantità di sostanze chimiche naturali chiamate polifenoli che hanno ruoli vitali nel promuovere la salute e ridurre le malattie croniche.


Più di 8.000 polifenoli sono stati identificati in vari alimenti vegetali. Poiché sono principalmente nella buccia, le mele intere sono fonti migliori di polifenoli rispetto all'estratto o al succo di mele.


Gli antociani sono una sottoclasse dei polifenoli che danno alla buccia di mela gran parte del suo colore rosso. Le diete ricche di antociani aiutano a migliorare la salute del cuore e vengono studiate per il trattamento dell'Alzheimer.


Un altro dei polifenoli primari nelle mele è la floridzina. I ricercatori studiano da oltre 100 anni il ruolo della floridzina nell'aiutare a controllare la glicemia. Studi recenti confermano che ha un ruolo importante nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue diminuendo la quantità di glucosio assorbito dall'intestino tenue e aumentando l'escrezione dai reni.

 

Rivedere la domanda originale

Quindi, se le mele sono alimenti funzionali che promuovono la salute, aiutano davvero a tenere lontano il medico? I ricercatori hanno cercato di capirlo. Un team statunitense ha analizzato i modelli di consumo di mele e il numero di visite mediche tra oltre 8.000 adulti. Di questi, circa il 9% mangiava una mela al giorno.


Una volta aggiustati i dati per i fattori demografici e legati alla salute, i ricercatori hanno scoperto che chi mangiava una mela al giorno ha usato un numero marginalmente minore di farmaci prescritti rispetto a chi non la mangiava. Ma il numero di visite del medico era più o meno lo stesso tra i due gruppi.


Se una mela al giorno non è sufficiente per tenerci in salute, che ne dici di mangiarne due o tre? Un gruppo di ricercatori europei ha scoperto che mangiare due mele al giorno ha migliorato la salute del cuore in 40 adulti. E degli investigatori brasiliani hanno scoperto che mangiare tre mele ogni giorno ha migliorato la perdita di peso e i livelli di glucosio nel sangue in 40 donne in sovrappeso.


Mentre mangiare una mela al giorno non ridurrà necessariamente la prescrizione di farmaci o le visite dai medici in modo rilevante, potrebbe essere un passo nella direzione di passare a cibi integrali più salutari, pieni di fibre. Le mele non richiedono cottura o refrigerazione almeno per circa una settimana e una mela rossa deliziosa costa circa 50 centesimi.


Quindi la prossima volta che sei nel supermercato, prendi alcune mele e - se ne hai voglia - prova a mangiarne almeno una al giorno.

 

 

 


Fonte: Janet Colson, professoressa di nutrizione e scienze alimentari, Middle Tennessee State University

Pubblicato su The Conversation (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

 

Notizie da non perdere

Livelli di ossigeno nel sangue potrebbero spiegare perché la perdita di memori…

9.06.2021 | Ricerche

Per la prima volta al mondo, scienziati dell'Università del Sussex hanno registrato i li...

Ecco perché alcune persone con marcatori cerebrali di Alzheimer non hanno deme…

17.08.2018 | Ricerche

Un nuovo studio condotto all'Università del Texas di Galveston ha scoperto perché alcune...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Scoperta ulteriore 'barriera' anatomica che difende e monitora il ce…

11.01.2023 | Ricerche

Dalla complessità delle reti neurali, alle funzioni e strutture biologiche di base, il c...

LipiDiDiet trova effetti ampi e duraturi da intervento nutrizionale all'i…

9.11.2020 | Ricerche

Attualmente non esiste una cura nota per la demenza, e le terapie farmacologiche esisten...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

I dieci fattori legati a un aumento del rischio di Alzheimer

27.07.2020 | Esperienze & Opinioni

Anche se non c'è ancora alcuna cura, i ricercatori stanno continuando a migliorare la co...

Gli interventi non farmacologici per l'Alzheimer sono sia efficaci che co…

19.04.2023 | Ricerche

Un team guidato da ricercatori della Brown University ha usato una simulazione al computer per di...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Studio rivela dove vengono memorizzati i frammenti di memoria

22.07.2022 | Ricerche

Un momento indimenticabile in un ristorante può non essere esclusivamente il cibo. Gli o...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Infezione cerebrale da funghi produce cambiamenti simili all'Alzheimer

26.10.2023 | Ricerche

Ricerche precedenti hanno implicato i funghi in condizioni neurodegenerative croniche co...

Identificata nuova forma di Alzheimer ad esordio molto precoce

16.06.2020 | Ricerche

Ricercatori della Mayo Clinic hanno definito una forma di morbo di Alzheimer (MA) che co...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.