Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Cos'è la malattia di Huntington?

Cos'è la malattia di Huntington?

huntingtons disease

La malattia di Huntington, una causa di demenza come l'Alzheimer, è un disturbo genetico neurodegenerativo che porta al declino cognitivo, a problemi psichiatrici e che influisce sulla coordinazione muscolare. La malattia era in precedenza chiamata Corea di Huntington perché provoca movimenti involontari anormali chiamati 'corèa'.


La malattia è causata da una copia anomala del gene huntingtina sul cromosoma 4, identificato nel 1993, che si trasmette da genitore a figlio. Ognuno ha un gene che codifica l'huntingtina, che interagisce regolarmente con le proteine presenti solo nel cervello. Solo un individuo che nasce con questo gene huntingtina anomalo può contrarre la malattia e trasmetterla ai figli. Ogni figlio di un genitore colpito, in genere ha una probabilità del 50% di ereditare la malattia.


È stato sviluppato un test genico specifico che consente a una persona di scoprire se è portatrice del gene anormale e se un giorno avrà la malattia. Il test è molto accurato e tuttavia, non può prevedere i tempi dell'insorgenza o la gravità dei sintomi. Gli individui che risultano positivi al gene possono rimanere indenni per molti anni.


I sintomi fisici della malattia - movimenti a scatti, problemi di equilibrio, contrazioni - si sviluppano in genere dai 35 ai 44 anni di età. Alcuni dei primi sintomi includono cambiamenti emotivi come irritabilità, rabbia, depressione e paranoia. C'è il declino delle capacità cognitive, comprese le difficoltà ad apprendere nuove informazioni, a rispondere alle domande e a ricordare i fatti. Una volta iniziati, i sintomi della malattia di Huntington peggiorano gradualmente.


Un individuo con la malattia di Huntington può anche avere difficoltà a parlare e a deglutire, può subire infezioni polmonari come la polmonite, può avere cambiamenti marcati di personalità, problemi di respirazione e perdita della capacità di camminare e sedersi in modo indipendente.


Attualmente, non è disponibile alcun trattamento in grado di fermare o invertire lo sviluppo della malattia di Huntington. La psicoterapia, la terapia fisica e la logopedia spesso sono utili, specialmente nelle prime fasi della malattia. A causa dei movimenti involontari associati alla malattia, gli individui possono bruciare sorprendentemente fino a 5.000 calorie al giorno, quindi mantenere un peso corporeo sano e un'alimentazione adeguata è importante nel piano di cura.


Scegliere se fare il test per il gene di Huntingtin è una decisione personale e, se questo disturbo corre in famiglia, una persona potrebbe considerare una consulenza genetica per soppesare i pro e i contro, nonché per comprendere le ramificazioni di un risultato positivo.


Per ulteriori informazioni e risorse, contattare la Huntington's Disease Society of America (inglese).

 

 

 


Fonte: Dana Territo in The Advocate (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Goccioline liquide dense come computer cellulari: nuova teoria sulla causa del…

22.09.2022 | Ricerche

Un campo emergente è capire come gruppi di molecole si condensano insieme all'interno de...

Studio cinese: 'Metti spezie nel tuo cibo per tenere a bada l'Alzhei…

13.01.2022 | Ricerche

Proprio come 'una mela al giorno toglie il medico di torno', sono ben noti i benefici di...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

Vecchio farmaco per l'artrite reumatoide suscita speranze come cura per l…

22.09.2015 | Ricerche

Scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto che il salsalato, un farmaco usato per trattar...

Invertita per la prima volta la perdita di memoria associata all'Alzheime…

1.10.2014 | Ricerche

La paziente uno aveva avuto due anni di perdita progressiva di memoria...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

L'esercizio fisico dà benefici cognitivi ai pazienti di Alzheimer

29.06.2015 | Ricerche

Nel primo studio di questo tipo mai effettuato, dei ricercatori danesi hanno dimostrato che l'ese...

Preoccupazione, gelosia e malumore alzano rischio di Alzheimer per le donne

6.10.2014 | Ricerche

Le donne che sono ansiose, gelose o di cattivo umore e angustiate in me...

L'Alzheimer inizia all'interno delle cellule nervose?

25.08.2021 | Ricerche

Uno studio sperimentale eseguito alla Lund University in Svezia ha rivelato che la prote...

Il 'Big Bang' dell'Alzheimer: focus sulla tau mortale che cambi…

11.07.2018 | Ricerche

Degli scienziati hanno scoperto un "Big Bang" del morbo di Alzheimer (MA) - il punto pre...

Alzheimer e le sue proteine: bisogna essere in due per ballare il tango

21.04.2016 | Ricerche

Per anni, i neuroscienziati si sono chiesti come fanno le due proteine ​​anomale amiloid...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

La scoperta del punto di svolta nell'Alzheimer può migliorare i test di n…

20.05.2022 | Ricerche

 Intervista al neurologo William Seeley della Università della California di San Francisco

...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)