Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Quando qualcuno con demenza è agitato, potrebbe essere dolore

Cara Carol: Mio padre ha una demenza avanzata e non riesce a dirmi cosa ha bisogno, quindi è difficile sapere come aiutarlo. Può diventare estremamente agitato e angosciato. Quando ciò accade, provo una cosa o un'altra e alla fine si calma, ma come faccio a sapere se sto facendo la cosa giusta o se è stanco di cercare di farmi capire?

Ammetto che a volte sono spossata, quindi parte di questo potrebbe essere colpa mia, ma voglio metterlo a suo agio. Cosa dovrei cercare per aiutarlo? - LD.

 

Cara LD: il mio cuore è con te. Sono stata dove sei tu ora e quella sensazione di impotenza è orribile. Ecco alcune idee anche se molto probabilmente controlli già molte di queste.


Potrebbe avere freddo o caldo? Potrebbe essere affamato? La stitichezza è comune; potrebbe essere quello il problema? Se indossa indumenti per l'incontinenza, potrebbe essere bagnato o sporco? Potrebbe essere sotto-stimolato e annoiato? Eccessivamente stimolato da troppe attività? Più confuso del normale a causa di qualche cambiamento nel suo ambiente? È su un nuovo farmaco che potrebbe causare disagio? Potresti pensare ad altri fattori unici nella tua situazione.


Ammetto che a causa della mia esperienza con i miei cari, tendo a pensare al dolore per primo. Eppure devi considerare tutte le ipotesi di cui sopra prima di aggiungere farmaci. Una volta che hai eliminato quelle, considera il dolore come causa della sua agitazione.


Spiega la situazione al dottore di tuo padre. Se vuoi provare un farmaco antidolorifico da banco, definiscilo con il suo medico, se non lo hai già fatto. È possibile che il medico possa invece suggerire una prescrizione. Generalmente, quando si tratta di anziani, è preferibile la dose più bassa che è efficace di qualsiasi farmaco, perché tutti i farmaci hanno effetti collaterali e gli organismi anziani in genere non li smaltiscono dai loro sistemi in modo efficiente.


La grande maggioranza delle persone con demenza è anziana, e i corpi più anziani sono più inclini all'artrite e ad altre condizioni che possono causare dolore cronico. Per alcuni, l'artrite può essere solo vagamente fastidiosa, ma per chiunque con artrite grave, il dolore può essere intenso. In ogni caso, per le persone con deterioramento cognitivo, tale dolore potrebbe indurle a 'esprimerlo all'esterno', un comportamento che non dovrebbe essere considerato problematico ma semplicemente una richiesta di aiuto.


So che sei d'accordo che gli anziani meritano sollievo dal dolore. Quello che sto suggerendo qui sono dei passi che ti aiutano a metterlo a suo agio, nella speranza che qualcosa sia di sollievo. In caso contrario, continua a spingere il suo medico a provare qualcos'altro. I medici sono occupati e potrebbero ignorarti, quindi sii rispettosa ma insistente.


Per affrontare la tua domanda sul sapere se hai trovato la fonte del disagio di tuo padre o è semplicemente esausto dalla lotta, posso solo dire che non è sempre ovvio. Questa è una ragione per cui la demenza è così difficile. Tuo padre è fortunato ad avere qualcuno che continuerà a lavorare per tenerlo nel comfort.

 

 

 


Fonte: Carol Bradley Bursack in Inforum (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer OdV di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Meccanismo neuroprotettivo alterato dai geni di rischio dell'Alzheimer

11.01.2022 | Ricerche

Il cervello ha un meccanismo naturale di protezione contro il morbo di Alzheimer (MA), e...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Come dormiamo oggi può prevedere quando inizia l'Alzheimer

8.09.2020 | Ricerche

Cosa faresti se sapessi quanto tempo hai prima che insorga il morbo di Alzheimer (MA)? N...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Cerca il tuo sonno ideale: troppo e troppo poco legati al declino cognitivo

28.10.2021 | Ricerche

Come tante altre cose buone della vita, il sonno fa meglio se è moderato. Uno studio plu...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Con l'età cala drasticamente la capacità del cervello di eliminare le pro…

31.07.2015 | Ricerche

Il fattore di rischio più grande per l'Alzheimer è l'avanzare degli anni. Dopo i 65, il rischio r...

Interleuchina3: la molecola di segnalazione che può prevenire l'Alzheimer…

20.07.2021 | Ricerche

Una nuova ricerca su esseri umani e topi ha identificato una particolare molecola di seg...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Orienteering: un modo per addestrare il cervello e contrastare il declino cogn…

27.01.2023 | Ricerche

Lo sport dell'orienteering (orientamento), che attinge dall'atletica, dalle capacità di ...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Scoperto nuovo colpevole del declino cognitivo nell'Alzheimer

7.02.2019 | Ricerche

È noto da tempo che i pazienti con morbo di Alzheimer (MA) hanno anomalie nella vasta re...

Cibo per pensare: come la dieta influenza il cervello per tutta la vita

7.10.2024 | Esperienze & Opinioni

Una quantità di ricerche mostra che ciò che mangiamo influenza la capacità del corpo di ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

La consapevolezza di perdere la memoria può svanire 2-3 anni prima della compa…

27.08.2015 | Ricerche

Le persone che svilupperanno una demenza possono cominciare a perdere la consapevolezza dei propr...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.