Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ambienti multi-sensoriali per la cura della demenza

Ambienti multi-sensoriali per la cura della demenzaI ricercatori raccomandano che le case di cura prevedano per le persone con demenza delle zone speciali per stimolare non solo la vista ma anche il suono, il tatto, il gusto e l'olfatto, per migliorare la memoria e la concentrazione.Una nuova guida sviluppata da due studiosi britannici sta gettando nuova luce sull'impatto positivo che possono avere gli ambienti multi-sensoriali nel prendersi cura delle persone con demenza.


La pubblicazione («Come fare una stanza sensoriale per le persone affette da demenza») è stata presentata all'«Inside Out Festival», che mette in mostra i contributi delle università alla vita culturale della capitale inglese.


La guida, prodotta dai ricercatori Dr. Anke Jakob della Kingston University di Londra, e Dr. Lesley Collier dell'Università di Southampton, mette in evidenza l'importanza di avere uno spazio appositamente progettato per soddisfare le esigenze delle persone che vivono con questa condizione.


Le camere sensoriali provvedono una delicata stimolazione della vista, dell'udito, del tatto, del gusto, dell'olfatto e del movimento, in modo controllato, spiega il dottor Jakob: "Esse possono migliorare le sensazioni di comfort e benessere, alleviare lo stress e il dolore e massimizzare il potenziale di una persona di concentrarsi, tutti benefici che contribuiscono a migliorare la comunicazione e la memoria. Per tradizione questi spazi sono stati orientati più verso i giovani adulti e i bambini con disabilità fisiche o di apprendimento. Tuttavia, il nostro approccio enfatizza i benefici di impegnare tutti i sensi per sostenere gli ospiti con diagnosi di Alzheimer o altre forme di demenza, in un ambiente di casa di riposo. Tessuti soffici, oggetti familiari di uso comune, cose interessanti da odorare e gustare, suoni e film, possono avere un ruolo importante in questo processo".


La guida contiene consigli sui materiali e strumenti diversi che possono essere usati per stimolare i sensi, come ad esempio i profumi come la lavanda per rilassarsi e calmarsi, i suoni dei grandi spazi aperti e gli alimenti con particolari sapori. Tutti questi possono contribuire a migliorare l'umore, innescare ricordi e coinvolgere le persone affette da demenza.


Un lavoro precedente svolto al Design Research Centre della Kingston University aveva notato che, anche se case di cura avevano camere multi-sensoriali, queste erano spesso inutilizzate, ha detto il dottor Jakob. "Le ragioni sono diverse: alcune non erano state organizzate in un modo attraente per gli ospiti, alcuni membri del personale non credevano che gli spazi potessero dare benefici alle persone che seguivano e, talvolta, agli operatori di assistenza non era stato indicato come usare l'attrezzatura", ha aggiunto.


Nel frattempo, una ricerca precedente condotta dal dottor Collier all'Università di Southampton aveva scoperto che, se un ambiente sensoriale è adattato alle esigenze individuali, si possono conseguire miglioramenti nelle prestazioni, nell'umore e nel comportamento. "I risultati dimostrano che il 74 per cento delle persone che hanno preso parte allo studio hanno prestazioni motorie migliorate (la capacità di svolgere le attività quotidiane), ed il 63 per cento è migliorato nei compiti cognitivi (la capacità di ricordare, risolvere problemi e giudicare cosa fare nelle attività di tutti i giorni", ha detto il dottor Collier.


La nuova guida mette insieme, e si basa su, alcuni dei migliori lavori già realizzati nelle case di cura, sia nel Regno Unito che a livello internazionale. "Il ruolo del progettista è guardare lo spazio nel suo complesso e considerare come possono funzionare insieme gli aspetti come il colore, l'illuminazione, i materiali, gli arredi e il suono, per produrre una zona che dà alle persone con demenza un'esperienza positiva", ha detto il dottor Jakob. "Fornire uno spazio caldo, morbido e tranquillo dove i residenti possono sentirsi al sicuro è di vitale importanza. Luci lampeggianti e ombre, per esempio, possono essere fonte di confusione e irritanti, per cui si dovrebbero usare luci morbide insieme a tessuti uniti per ricoprire pareti e soffitti".


Le persone con demenza affrontano molte difficoltà, una delle quali è il sovraccarico di stimolazione sensoriale, ha aggiunto il dottor Collier. "Questo può impedire loro di svolgere le attività quotidiane al loro pieno potenziale", ha detto. "Speriamo che la guida possa aiutare le case di cura a sviluppare ambienti appropriati per i loro ospiti, ma anche che altre persone che si prendono cura di amici o parenti con demenza possano trarre ispirazione per migliorare la vita dei loro cari".


Maizie Mears-Owen, direttore di «Dementia at Care UK», è stata consulente del progetto e ha fornito ai ricercatori l'accesso alle case di cura e agli ambienti multi-sensoriali all'interno della rete dell'organizzazione. "Apprezziamo pienamente la necessità di una stimolazione significativa e della creazione di spazi rilassanti e calmanti in cui le persone affette da demenza possano anche «solo esserci»", ha detto. "Anche se le luci LED hanno dimostrato di avere un impatto positivo sull'umore e sul comportamento dei residenti, non dobbiamo dimenticare i modi più sottili in cui le persone sono stimolate naturalmente da suoni, gusti, profumi e tatto, ognuno dei quali può avere un impatto più emotivo della vista".

I migliori consigli della guida, che è scaricabile gratuitamente su www.kingston.ac.uk/sensoryroom, comprendono:

  • Creare uno spazio che è accessibile e sicuro, con e senza supervisione;
  • Portare l'aria aperta dentro con una fontana, piante, conchiglie, castagne e pietre;
  • Vecchi film con trame semplici possono aiutare a suggerire ricordi;
  • I profumi possono aiutare a stimolare uno stato d'animo, come la lavanda per rilassarsi e calmarsi;
  • Introdurre stimolazione tattile attraverso cuscini realizzati con materiali diversi, con bottoni, tasche, nastri e cerniere;
  • Assicurarsi che gli elementi siano appropriati e familiari per l'età;
  • La musica in sottofondo può migliorare l'umore e aiuta a coinvolgere gl ospiti assistiti;
  • Non dimenticare il gusto come componente sensoriale in quanto può aiutare a riportare in vita ricordi ed emozioni;
  • Gli oggetti personali familiari esposti possono aiutare un individuo a calmarsi e rilassarsi prima di impegnarsi in una attività;
  • Assicurarsi che la stanza o lo spazio sensoriale abbia una temperatura confortevole e una buona qualità dell'aria attraverso un'areazione regolare o con un condizionatore d'aria.

 

 

 

 

 


Fonte: Kingston University via AlphaGalileo (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

 


 

 

Notizie da non perdere

Immagini mai viste prima delle prime fasi dell'Alzheimer

14.03.2017 | Ricerche

I ricercatori dell'Università di Lund in Svezia, hanno utilizzato il sincrotrone MAX IV ...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Laser a infrarossi distrugge le placche di amiloide nell'Alzheimer

7.08.2020 | Ricerche

L'aggregazione di proteine ​​in strutture chiamate 'placche amiloidi' è una caratteristi...

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Che speranza hai dopo la diagnosi di Alzheimer?

25.01.2021 | Esperienze & Opinioni

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia che cambia davvero la vita, non solo per la pe...

Pensaci: tenere attivo il cervello può ritardare l'Alzheimer di 5 anni

21.07.2021 | Ricerche

Mantenere il cervello attivo in vecchiaia è sempre stata un'idea intelligente, ma un nuo...

Nuova teoria sulla formazione dei ricordi nel cervello

9.03.2021 | Ricerche

Una ricerca eseguita all'Università del Kent ha portato allo sviluppo della teoria MeshC...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Demenze: forti differenze regionali nell’assistenza, al Nord test diagnostici …

30.01.2024 | Annunci & info

In Iss il Convegno finale del Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, presentate le prime linee guida...

Identificazione dei primi segnali dell'Alzheimer

7.03.2022 | Ricerche

Un team multidisciplinare di ricerca, composto da ricercatori del progetto ARAMIS, dell...

Perché dimentichiamo? Nuova teoria propone che 'dimenticare' è in re…

17.01.2022 | Ricerche

Mentre viviamo creiamo innumerevoli ricordi, ma molti di questi li dimentichiamo. Come m...

Fruttosio prodotto nel cervello può essere un meccanismo che guida l'Alzh…

29.09.2020 | Ricerche

Una nuova ricerca rilasciata dalla University of Colorado propone che il morbo di Alzhei...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Riprogrammare «cellule di supporto» in neuroni per riparare il cervello adulto…

21.11.2014 | Ricerche

La porzione del cervello adulto responsabile del pensiero complesso, la corteccia cerebrale, non ...

Svolta per l'Alzheimer? Confermato collegamento genetico con i disturbi i…

26.07.2022 | Ricerche

Uno studio eseguito in Australia alla Edith Cowan University (ECU) ha confermato il legame tra Alzhe...

Sciogliere il Nodo Gordiano: nuove speranze nella lotta alle neurodegenerazion…

28.03.2019 | Ricerche

Con un grande passo avanti verso la ricerca di un trattamento efficace per le malattie n...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Svelata una teoria rivoluzionaria sull'origine dell'Alzheimer

28.12.2023 | Ricerche

Nonostante colpisca milioni di persone in tutto il mondo, il morbo di Alzheimer (MA) man...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

Utilizziamo i cookie sul nostro sito Web. Alcuni di essi sono essenziali per il funzionamento del sito, mentre altri ci aiutano a migliorare questo sito e l'esperienza dell'utente (cookie di tracciamento). Puoi decidere tu stesso se consentire o meno i cookie. Ti preghiamo di notare che se li rifiuti, potresti non essere in grado di utilizzare tutte le funzionalità del sito.