Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Ri-sintonizzare il corpo con digiuni parziali

Da migliaia di anni, a cominciare da filosofi come Ippocrate, Socrate e Platone, il digiuno è raccomandato per motivi di salute. La Bibbia scrive che Mosè e Gesù digiunarono per 40 giorni per il rinnovamento spirituale.

Per capire come il corpo reagisce alla mancanza di cibo, si può iniziare guardando cosa succede ai neonati. I neonati non riescono a dormire tutta una notte, perché hanno bisogno di mangiare ogni poche ore. Non producono abbastanza glicogeno, il formato di zucchero immagazzinato per il corpo, per produrre energia.


Dr Naomi Neufeld"Il glicogeno è necessario per il pensiero, per l'azione dei muscoli, semplicemente per la vita delle cellule in generale", dice il Dott. Naomi Neufeld, endocrinologo dell'UCLA (foto a sinistra). La Neufeld dice che la maggior parte degli adulti hanno bisogno di circa 2000 calorie al giorno. Le calorie producoono energia, o glicogeno. La Neufeld dice che non fa male - anzi potrebbe aiutare il corpo - digiunare o smettere di mangiare per brevi periodi di tempo, diciamo 24 ore una volta alla settimana, purchè si beva acqua. "Si risintonizza il corpo, si sopprime la secrezione di insulina, si riduce il gusto per lo zucchero, lo zucchero diventa qualcosa che si cerca meno", dice la Neufeld.

Alla fine il corpo brucia gli zuccheri immagazzinati o glicogeno, in modo da rendere meno necessaria l'insulina per aiutare il corpo a digerire il cibo, e fare riposare il pancreas. Nelle diete di succhi raccomandate da alcune stazioni termali, è possibile perdere peso, ma il sistema digestivo non si riposa.

 

Mark P. Mattson, Ph.D.Mark Mattson (foto qui a sinistra), uno scienziato del National Institute on Aging, dice che quando si converte il cibo in energia, il corpo crea molti sottoprodotti che non servono, compresi i radicali liberi. "Questi radicali liberi attaccano le proteine, il DNA, il nucleo delle cellule, le membrane delle cellule", ha detto Mattson. "Possono danneggiare tutti quelle diverse molecole nelle cellule".


E anche se non si digiuna, Mattson dice che anche semplicemente limitare le calorie che si consumano può essere utile. Si riferisce agli studi dove sono stati nutriti topi un giorno si e l'altro no. Rispetto a quelli alimentati con normale dieta quotidiana, c'è stata una riduzione di malattie tra i ratti che sono stati fortemente limitati nella loro assunzione di cibo. Mattson dice che questi risultati ci fanno pensare che potenzialmente anche gli esseri umani potrebbero beneficiare di un digiuno parziale.


Mattson pensa che il digiuno parziale ha numerosi vantaggi, dal miglioramento della regolazione del glucosio, con conseguente protezione dal diabete, alla riduzione della pressione sanguigna. Alcuni studi su animali hanno inoltre dimostrato che il digiuno parziale ha effetti molto benefici sul cervello, proteggendo contro l'Alzheimer, il Parkinson e l'ictus.


Il digiuno parziale può anche estendere la durata della vita, perché mangiare di meno invia un messaggio alle cellule del corpo che devono conservare e utilizzare l'energia in modo più efficiente. "Quando sono esposte a uno stress lieve, è come se [le cellule del corpo] si aspettassero che forse sta per accadere di nuovo", dice Mattson. "Così forse la prossima volta potrebbe essere necessario restare più a lungo senza cibo, quindi è meglio essere in grado di affrontarlo quando arriva". Mattson dice che il processo è simile al modo in cui vengono costruiti i muscoli quando sono stressati dall'esercizio fisico. Mattson e aggiunge che, poiché il digiuno completo è difficile da studiare e c'è poca ricerca vera e propria che ha confrontato le persone che digiunano con coloro che non lo fanno, non è chiaro se sia favorevole anche il digiuno completo (solo acqua).


I proponenti dicono che piccoli studi di breve termine trovano che il digiuno completo abbassa la pressione sanguigna e riduce il rischio di cancro. Ma la d.ssa Naomi Neufeld si preoccupa che il digiuno completo possa essere nocivo. Dopo i primi giorni di solo liquidi, l'organismo utilizza tutto il suo glucosio immagazzinato per produrre l'energia. E poi si rivolge ad altre fonti, compreso i grassi e i muscoli. "Il tessuto principale obiettivo del digiuno a lungo termine è il muscolo, perché il muscolo ha aminoacidi prontamente disponibili che possono essere convertiti subito in glucosio", dice la Neufeld. "In quel modo, il cervello non è mai privo del glucosio necessario". "Il problema è che quando il muscolo si rompe, vengono rilasciate proteine potenzialmente tossiche. Queste proteine sono in parte composte di azoto, e troppo azoto nel corpo può essere tossico per i reni e il fegato. Questo è quando si sente la fame ufficialmente".

 

 

 

 

*************************
Cosa pensi di questo articolo? Ti è stato utile? Hai rilievi, riserve, integrazioni? Conosci casi o ti è successo qualcosa che lo conferma? o lo smentisce? Puoi usare il modulo dei commenti qui sotto per dire la tua opinione. Che è importante e unica.

 

************************
Pubblicato in NPR.org il 21 novembre 2007 - Traduzione di Franco Pellizzari.

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari proposti da Google sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.

Sostieni l'Associazione; una donazione, anche minima, ci aiuterà ad assistere malati e famiglie e continuare ad informarti. Clicca qui a destra:

Notizie da non perdere

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Colpi in testa rompono i 'camion della spazzatura' del cervello acce…

5.12.2014 | Ricerche

Un nuovo studio uscito ieri sul Journal of Neuroscience dimostra che un...

Sintomi visivi bizzarri potrebbero essere segni rivelatori dell'Alzheimer…

1.02.2024 | Ricerche

Un team di ricercatori internazionali, guidato dall'Università della California di San F...

Effetti della carenza di colina sulla salute neurologica e dell'intero si…

23.01.2023 | Ricerche

Assorbire colina a sufficienza dall'alimentazione è cruciale per proteggere il corpo e il cervello d...

Scoperto un fattore importante che contribuisce all'Alzheimer

22.08.2022 | Ricerche

Una ricerca guidata dai dott. Yuhai Zhao e Walter Lukiw della Luisiana State University ...

Districare la tau: ricercatori trovano 'obiettivo maneggiabile' per …

30.01.2019 | Ricerche

L'accumulo di placche di amiloide beta (Aβ) e grovigli di una proteina chiamata tau nel ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Nuovo metodo di selezione farmaci spiega perché quelli di Alzheimer falliscono…

31.01.2022 | Ricerche

Analizzando i meccanismi di malattia nei neuroni umani, dei ricercatori dell'Università del...

Variante della proteina che causa l'Alzheimer protegge dalla malattia

15.02.2021 | Ricerche

Le scoperte di un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA), guidato da ricercatori dell...

Le cellule immunitarie sono un alleato, non un nemico, nella lotta all'Al…

30.01.2015 | Ricerche

L'amiloide-beta è una proteina appiccicosa che si aggrega e forma picco...

'Ingorgo' di proteine nei neuroni legato alla neurodegenerazione

12.09.2022 | Ricerche

Un nuovo studio condotto da ricercatori dell'EPFL rivela che un complesso proteico malfunzionante pu...

Il caregiving non fa male alla salute come si pensava, dice uno studio

11.04.2019 | Ricerche

Per decenni, gli studi nelle riviste di ricerca e la stampa popolare hanno riferito che ...

IFITM3: la proteina all'origine della formazione di placche nell'Alz…

4.09.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è una malattia neurodegenerativa caratterizzata dall'accumulo...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Alzheimer, Parkinson e Huntington condividono una caratteristica cruciale

26.05.2017 | Ricerche

Uno studio eseguito alla Loyola University di Chicago ha scoperto che delle proteine ​​a...

L'invecchiamento è guidato da geni sbilanciati

21.12.2022 | Ricerche

Il meccanismo appena scoperto è presente in vari tipi di animali, compresi gli esseri umani.

Le donne possono vivere meglio con una dieta migliore

22.07.2022 | Ricerche

Mangiare frutta e verdura di colori più brillanti può aiutare i problemi di salute delle donne.

...

Un singolo trattamento genera nuovi neuroni, elimina neurodegenerazione nei to…

1.07.2020 | Ricerche

Xiang-Dong Fu PhD, non è mai stato così entusiasta di qualcosa in tutta la sua carriera...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)

We use cookies

We use cookies on our website. Some of them are essential for the operation of the site, while others help us to improve this site and the user experience (tracking cookies). You can decide for yourself whether you want to allow cookies or not. Please note that if you reject them, you may not be able to use all the functionalities of the site.