Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Intelligenza artificiale può prevedere l'Alzheimer dall'esame della retina

AD in retina

Una forma di intelligenza artificiale progettata per interpretare una combinazione di immagini retiniche è stata in grado di identificare con successo un gruppo di pazienti con morbo di Alzheimer (MA) diagnosticato, suggerendo che l'approccio potrebbe essere usato un giorno come strumento predittivo.


Il nuovo software per computer, usato dallo studio interdisciplinare della Duke University, esamina la struttura retinica e i vasi sanguigni sulle immagini dell'interno dell'occhio, che sono correlate con i cambiamenti cognitivi.


I risultati, apparsi di recente sul British Journal of Ophthalmology, forniscono una prova di concetto che l'analisi da apprendimento automatico di determinati tipi di immagini retiniche ha il potenziale di essere un modo non invasivo per rilevare il MA negli individui sintomatici.


"La diagnosi di MA si affida spesso ai sintomi e ai test cognitivi", ha dichiarato l'autrice senior Sharon Fekrat MD, specialista retinica della Duke. "I test aggiuntivi per confermare la diagnosi sono invasivi, costosi e con un certo rischio. Avere un metodo più accessibile per identificare il MA potrebbe aiutare i pazienti in molti modi, incluso il miglioramento della precisione diagnostica, consentendo un ingresso anticipato negli studi clinici nel corso della malattia e di pianificare le necessarie regolazioni dello stile di vita".


La Fekrat fa parte di un team interdisciplinare della Duke che include anche competenze dei dipartimenti di neurologia, ingegneria elettrica e informatica e di biostatistica e bioinformatica. Il team ha usato il suo lavoro precedente in cui aveva identificato cambiamenti nella densità dei vasi sanguigni retinici che sono correlati a cambiamenti nella cognizione. Hanno trovato una diminuzione della densità della rete capillare attorno al centro della macula nei pazienti con MA.


Usando questa conoscenza, hanno quindi addestrato un modello di apprendimento automatico, chiamato 'rete neurale convoluzionaria' (CNN), usando quattro tipi di scansioni retiniche come dati da analizzare, per insegnare al computer come discernere le differenze pertinenti tra le immagini. Per costruire il CNN sono state usate scansioni di 159 partecipanti allo studio: 123 pazienti cognitivamente sani e 36 pazienti noti per avere il MA.


"Abbiamo testato diversi approcci, ma il nostro modello migliore ha combinato le immagini retiniche con i dati clinici dei pazienti", ha detto il primo autore C. Ellis Wisely MD, oftalmologo della Duke. "Il nostro CNN ha differenziato i pazienti con MA sintomatico dai partecipanti cognitivamente sani in un gruppo di test indipendenti".


Wisely ha detto che sarà importante reclutare un gruppo più diversificato di pazienti per costruire modelli che possono prevedere il MA in tutti i gruppi razziali e in coloro che hanno condizioni come il glaucoma e il diabete, che possono anche modificare le strutture retiniche e vascolari.


"Riteniamo che l'allenamento aggiuntivo con immagini da una popolazione più grande e più diversificata con confondenti conosciuti migliorerà le prestazioni del modello", ha aggiunto il coautore Dilraj S. Grewal MD, specialista retinico della Duke. "Studi aggiuntivi determineranno anche il modo in cui l'approccio AI è paragonato ai metodi attuali per diagnosticare il MA, che spesso includono costosi e invasivi test del fluido cerebrospinale e neuroscansioni".


"I collegamenti tra il MA e i cambiamenti nella retina, accoppiati con piattaforme di scansione retinica non invasive, convenienti e ampiamente disponibili, posizionano l'analisi dell'immagine retinica multimodale, combinata con l'intelligenza artificiale, come uno strumento aggiuntivo attraente, o potenzialmente anche un'alternativa, per prevedere la diagnosi di MA", ha detto la Fekrat.

 

 

 


Fonte: Duke University Medical Center (> English) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: Ellis Wisely, Dong Wang, Ricardo Henao, Dilraj Grewal, Atalie Thompson, Cason Robbins, Stephen Yoon, Srinath Soundararajan, Bryce Polascik, James Burke, Andy Liu, Lawrence Carin, Sharon Fekrat. Convolutional neural network to identify symptomatic Alzheimer’s disease using multimodal retinal imaging. British Journal of Ophthalmology, 2020, DOI

Copyright: Tutti i diritti di testi o marchi inclusi nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non rappresenta necessariamente l'opinione dell'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X ma solo quella dell'autore citato come "Fonte". I siti terzi raggiungibili da eventuali collegamenti contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

A 18 come a 80 anni, lo stile di vita è più importante dell'età per il ri…

22.07.2022 | Ricerche

Gli individui senza fattori di rischio per la demenza, come fumo, diabete o perdita dell...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Nuovo farmaco previene le placche amiloidi, un segno specifico di Alzheimer

8.03.2021 | Ricerche

Le placche di amiloide sono caratteristiche patologiche del morbo di Alzheimer (MA): son...

Malato di Alzheimer: la casa di cura la paga lo Stato?

25.05.2023 | Normativa

Chi si fa carico delle spese per un malato di Alzheimer ricoverato in una casa di riposo? Scopriamo ...

Ricercatori delineano un nuovo approccio per trattare le malattie degenerative

8.05.2024 | Ricerche

Le proteine sono i cavalli da soma della vita. Gli organismi li usano come elementi costitutivi, ...

Rete nascosta di enzimi responsabile della perdita di sinapsi nell'Alzhei…

8.12.2020 | Ricerche

Un nuovo studio sul morbo di Alzheimer (MA) eseguito da scienziati dello Scripps Researc...

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Capire l'origine dell'Alzheimer, cercare una cura

30.05.2018 | Ricerche

Dopo un decennio di lavoro, un team guidato dal dott. Gilbert Bernier, ricercatore di Hô...

Il ciclo dell'urea astrocitica nel cervello controlla la lesione della me…

30.06.2022 | Ricerche

Nuove scoperte rivelano che il ciclo dell'urea negli astrociti lega l'accumulo di amiloide-beta e la...

Trovato legame tra amiloide-beta e tau: è ora possibile una cura per l'Al…

27.04.2015 | Ricerche

Dei ricercatori hanno assodato come sono collegate delle proteine che hanno un ruolo chiave nell...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

L'esercizio fisico genera nuovi neuroni cerebrali e migliora la cognizion…

10.09.2018 | Ricerche

Uno studio condotto dal team di ricerca del Massachusetts General Hospital (MGH) ha scop...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Il sonno resetta i neuroni per i nuovi ricordi del giorno dopo

11.09.2024 | Ricerche

Tutti sanno che una buona notte di sonno ripristina l'energia di una persona; ora un nuo...

Il ruolo sorprendente delle cellule immunitarie del cervello

21.12.2020 | Ricerche

Una parte importante del sistema immunitario del cervello, le cellule chiamate microglia...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

I ricordi perduti potrebbero essere ripristinati: speranza per l'Alzheime…

21.12.2014 | Ricerche

Una nuova ricerca effettuata alla University of California di ...

Molecola 'anticongelante' può impedire all'amiloide di formare …

27.06.2018 | Ricerche

La chiave per migliorare i trattamenti per le lesioni e le malattie cerebrali può essere nelle mo...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)