Iscriviti alla newsletter



Registrati alla newsletter (giornaliera o settimanale):
Ricevi aggiornamenti sulla malattia, gli eventi e le proposte dell'associazione. Il tuo indirizzo email è usato solo per gestire il servizio, non sarà mai ceduto ad altri.


Come in un film horror: un germe presente nel terreno può danneggiare il cervello in 24 ore

Come in un film horror: un germe presente nel terreno può danneggiare il cervello in 24 oreColonie di Burkholderia pseudomallei su una piastra di sangue agar. (Fonte: CDC / Larry Stauffer, Oregon State Public Health Laboratory 2002)
Un batterio mortale che può essere preso semplicemente annusando, può raggiungere il cervello e il midollo spinale in sole 24 ore, secondo la scoperta di un nuovo studio dell'Università di Griffith e della Bond University.


I batteri patogeni Burkholderia pseudomallei, che causa la melioidosi (malattia potenzialmente fatale), uccide 89.000 persone in tutto il mondo ogni anno ed è prevalente nel nord e sud-est asiatico.


In precedenza, i ricercatori non avevano capito come i batteri arrivassero al cervello e al midollo spinale, o semplicemente quanto velocemente.


I risultati, pubblicati in Immunity and Infection della scorsa settimana, potrebbero implicare ulteriori scoperte sul modo in cui anche lo stafilococco comune, e il propionibacterium acnes finiscono sul midollo spinale, così come come la clamidia arrivi al cervello dei pazienti di Alzheimer.


Potrebbe anche fornire risposte a comuni problemi alla schiena in cui i batteri infettano le ossa, causando dolore che potrebbe essere trattato semplicemente con antibiotici.


In Australia una persona con melioidosi ha il 20-50 per cento di probabilità di morire una volta che essa infetta il cervello. Il batterio si trova nel suolo di aree popolate, come Darwin. Il dottor James S. John, responsabile del Clem Jones Centre for Neurobiology and Stem Cell Research della Griffith, ha detto che questi batteri spaventosi potrebbero penetrare nel nostro sistema, senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo:


"Immagina di camminare in giro e di aspirarlo dal terreno, e il giorno dopo hai questo batterio nel cervello e danneggia il midollo spinale. Può essere ad un livello molto basso, il corpo non sa nemmeno che c'è. Potresti averlo e non lo sai, questo è spaventoso.

"Potrebbe semplicemente restare seduto lì in attesa del momento opportuno, o potrebbe semplicemente fare piccoli danni incrementali nel corso della vita. Potresti perdere la funzione nel cervello in modo incrementale".


Insieme alla professoressa associata Jenny Ekberg della Bond University e al professore Ifor Beacham dell'Istituto di Glicomica, il team ha studiato dei topi scoprendo che i batteri partono dai nervi nella cavità nasale prima di spostarsi verso il tronco cerebrale e poi nel midollo spinale.


Nel sud-est asiatico il 50 per cento della popolazione può essere positiva alla melioidosi e in luoghi come la Cambogia il tasso di mortalità è pari al 50 per cento.


La prof.ssa associata Ekberg, della Bond, ha detto che è spaventosa la facilità e rapidità con cui i batteri possono entrare nel cervello: "Ma quali sono le conseguenze a lungo termine? I batteri si nascondono per qualche tempo e fanno piccoli danni incrementali, o invece provocano immediatamente l'infezione piena? Ora stiamo lavorando su queste domande".


Il Dr St John ha detto che questo potrebbe essere un percorso di molti altri batteri comuni: "Quello che mi interessa di più è l'idea che anche altri batteri possano usare questo percorso. I batteri sono stati implicati come importante agente eziologico di alcuni tipi di mal di schiena. Ora dobbiamo capire se i batteri che causano il mal di schiena possono anche entrare nel tronco cerebrale e nel midollo spinale attraverso il nervo trigemino".


Scoperto il percorso, i ricercatori ora lavorano sui modi per stimolare le cellule di supporto a rimuovere i batteri. Il Dr St John ha detto che il lavoro è stato importante in quanto i batteri hanno il potenziale di essere usati come arma biologica e sapere come combatterli era estremamente importante.


Il professor Beacham ha detto che la mucosa olfattiva, che si trova nel naso, è molto vicina al cervello e sappiamo da tempo che i virus potrebbero raggiungere il cervello dalla mucosa olfattiva:

"I nostri ultimi risultati rappresentano la prima dimostrazione diretta del transito di un batterio dalla mucosa olfattiva al sistema nervoso centrale (CNS) attraverso il nervo trigemino; dei batteri sono stati trovati a una distanza considerevole dalla mucosa olfattiva, nel tronco cerebrale, e ancor più notevolmente nel midollo spinale.

"Questi risultati contribuiscono ad accrescere la nostra comprensione di questa particolare malattia. Sembra probabile, comunque, che anche altri batteri possano passare dal naso al CNS, anche se questo deve ancora essere dettagliato".

 

 

 


Fonte: Griffith University (> English text) - Traduzione di Franco Pellizzari.

Riferimenti: James A. St John, Heidi Walkden, Lynn Nazareth, Kenneth W. Beagley, Glen C Ulett, Michael Batzloff, Ifor R. Beacham, Jenny A. K. Ekberg. Burkholderia pseudomalleirapidly infects the brainstem and spinal cord via the trigeminal nerve after intranasal inoculation.. Infection and Immunity, 2016; IAI.00361-16 DOI: 10.1128/IAI.00361-16

Copyright: Tutti i diritti di eventuali testi o marchi citati nell'articolo sono riservati ai rispettivi proprietari.

Liberatoria: Questo articolo non propone terapie o diete; per qualsiasi modifica della propria cura o regime alimentare si consiglia di rivolgersi a un medico o dietologo. Il contenuto non dipende da, nè impegna l'Associazione Alzheimer onlus di Riese Pio X. I siti terzi raggiungibili da eventuali links contenuti nell'articolo e/o dagli annunci pubblicitari sono completamente estranei all'Associazione, il loro accesso e uso è a discrezione dell'utente. Liberatoria completa qui.

Nota: L'articolo potrebbe riferire risultati di ricerche mediche, psicologiche, scientifiche o sportive che riflettono lo stato delle conoscenze raggiunte fino alla data della loro pubblicazione.


 

Notizie da non perdere

Marito riferisce un miglioramento 'miracoloso' della moglie con Alzh…

28.09.2018 | Annunci & info

Una donna di Waikato (Nuova Zelanda) potrebbe essere la prima persona al mondo a miglior...

Scienziati dicono che si possono recuperare i 'ricordi persi' per l…

4.08.2017 | Ricerche

Dei ricordi dimenticati sono stati risvegliati nei topi con Alzheimer, suggerendo che la...

'Scioccante': dopo un danno, i neuroni si auto-riparano ripartendo d…

17.04.2020 | Ricerche

Quando le cellule cerebrali adulte sono ferite, ritornano ad uno stato embrionale, secon...

LATE: demenza con sintomi simili all'Alzheimer ma con cause diverse

3.05.2019 | Ricerche

È stato definito un disturbo cerebrale che imita i sintomi del morbo di Alzheimer (MA), ...

Lavati i denti, posticipa l'Alzheimer: legame diretto tra gengivite e mal…

4.06.2019 | Ricerche

Dei ricercatori hanno stabilito che la malattia gengivale (gengivite) ha un ruolo decisi...

Qualità della vita peggiora quando l'Alzheimer è complicato dal cancro

28.04.2023 | Esperienze & Opinioni

Che considerazioni si possono fare per una persona con Alzheimer che riceve anche la diagnosi di can...

Scoperta inaspettata: proteine infiammatorie possono rallentare il declino cog…

5.07.2021 | Ricerche

Finora la ricerca aveva collegato l'infiammazione al morbo di Alzheimer (MA), però scien...

Scoperta importante sull'Alzheimer: neuroni che inducono rumore 'cop…

11.06.2020 | Ricerche

I neuroni che sono responsabili di nuove esperienze interferiscono con i segnali dei neu...

Subiamo un 'lavaggio del cervello' durante il sonno?

4.11.2019 | Ricerche

Una nuova ricerca eseguita alla Boston University suggerisce che questa sera durante il ...

Scoperto il punto esatto del cervello dove nasce l'Alzheimer: non è l…

17.02.2016 | Ricerche

Una regione cruciale ma vulnerabile del cervello sembra essere il primo posto colpito da...

Microglia: ‘cellule immunitarie’ che proteggono il cervello dalle malattie, ma…

28.05.2020 | Esperienze & Opinioni

Sappiamo che il sistema immunitario del corpo è importante per tenere tutto sotto controllo e per...

L'Alzheimer è composto da quattro sottotipi distinti

4.05.2021 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) è caratterizzato dall'accumulo anomale e dalla diffusione del...

Zen e mitocondri: il macchinario della morte rende più sana la vita

20.11.2023 | Ricerche

Sebbene tutti noi aspiriamo a una vita lunga, ciò che è più ambito è un lungo periodo di...

Scoperto perché l'APOE4 favorisce l'Alzheimer e come neutralizzarlo

10.04.2018 | Ricerche

Usando cellule di cervello umano, scienziati dei Gladstone Institutes hanno scoperto la ...

Accumulo di proteine sulle gocce di grasso implicato nell'Alzheimer ad es…

21.02.2024 | Ricerche

In uno studio durato 5 anni, Sarah Cohen PhD, biologa cellulare della UNC e Ian Windham della Rockef...

Dott. Perlmutter: Sì, l'Alzheimer può essere invertito!

6.12.2018 | Ricerche

Sono spesso citato affermare che non esiste un approccio farmaceutico che abbia un'effic...

Dosi basse di radiazioni possono migliorare la qualità di vita nell'Alzhe…

6.05.2021 | Ricerche

Individui con morbo di Alzheimer (MA) grave hanno mostrato notevoli miglioramenti nel co...

Convalidare il sentimento aiuta meglio di criticare o sminuire

30.03.2020 | Ricerche

Sostenere i tuoi amici e la famiglia può aiutarli a superare questi tempi di incertezza...

Aumentano le evidenze di origini alternative delle placche di Alzheimer

13.06.2022 | Ricerche

I risultati di uno studio potrebbero spiegare perché i farmaci progettati per rimuovere i depositi d...

La lunga strada verso la demenza inizia con piccoli 'semi' di aggreg…

20.11.2020 | Ricerche

Il morbo di Alzheimer (MA) si sviluppa nel corso di decenni. Inizia con una reazione a c...

Logo AARAssociazione Alzheimer OdV
Via Schiavonesca 13
31039 Riese Pio X° (TV)