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I segnali di attenzione

Sono stati individuati nel tempo alcuni segnali premonitori del Morbo di Alzheimer. Se qualcuno ha alcuni o anche la maggior parte di questi sintomi, non significa che sicuramente ha la malattia. Significa che deve essere accuratamente esaminato da un medico specialista qualificato nella valutazione di disturbi della memoria, come un neurologo o uno psichiatra o da una clinica per disturbi di memoria.

I sette avvertimenti del morbo di Alzheimer secondo www.webmd.com, sono:

  1. Ripetere la stessa domanda più e più volte.
  2. Ripetere la stessa storia, parola per parola, continuamente.
  3. Dimenticare come cucinare, o come fare riparazioni, o il modo di giocare a carte - attività che erano precedentemente fatte con semplicità e regolarità.
  4. Perdere la propria capacità di pagare le fatture o verificare la propria contabilità.
  5. Perdersi in un ambiente familiare, o mettere al posto sbagliato oggetti della casa.
  6. Trascurare di fare il bagno, o indossare gli stessi vestiti più e più volte, insistendo che si è fatto il bagno o che i vestiti sono ancora puliti.
  7. Basarsi su qualcun altro, come ad esempio il coniuge, per prendere decisioni o rispondere a domande che in precedenza sarebbe stato fatto autonomamente.

 

Mentre secondo l'Alzheimer's Association (USA), tali segni sono 10:

  1. Cambiamenti di memoria che sconvolgono la vita quotidiana
  2. Sfide nella progettazione o nella soluzione di problemi
  3. Difficoltà nel completare i compiti familiari
  4. Confusione con tempi o luoghio
  5. Difficoltà a capire le immagini visive e le relazioni spaziali
  6. Nuovi problemi con le parole mentre si parla o si scrive
  7. Mettere le cose nel posto sbagliato e perdere la possibilità di ricordare i passaggi
  8. Diminuzione o perdita della capacità di giudizio
  9. Ritiro dal lavoro o da attività sociali
  10. Cambiamenti di umore o di personalità.

 

 

 

 

Le fasi

Se in un primo momento vi sono differenze anche marcate nella sintomatologia dei vari tipi di demenza, è possibile tuttavia descriverne un decorso comune, convenzionalmente suddiviso in 4 fasi, descritte nella tabella seguente:

 

Fase demenza

Sintomi cognitivi

Sintomi non cognitivi

1: Lieve
  • lieve disorientamento spaziale e temporale;
  • lieve compromissione della memoria (limitata a fatti recenti e senza ripercussioni sullo svolgimento delle attività quotidiane);
  • difficoltà nell’esecuzione di compiti complessi (es. gestire il bilancio familiare);
  • difficoltà a trovare le parole.
  • comparsa di ansia, depressione;
  • riduzione delle attività sociali;
  • talvolta alterazioni del pensiero o della personalità (apatia, irritabilità).
2: Moderata
  • aprassia: marcata difficoltà nell’eseguire movimenti complessi (come indossare correttamente gli indumenti, allacciarsi le scarpe, ecc …).
  • severa compromissione della memoria (con difficoltà ad apprendere nuove informazioni);
  • compromissione dell’esecuzione di compiti complessi;
  • crescenti difficoltà nella comunicazione (sia nella ricerca delle parole sia nella comprensione di quanto le viene comunicato);
  • disorientamento spaziale e temporale;
  • accentuazione delle alterazioni comportamentali (ad es. insonnia,
  • irrequietezza, vagabondaggio);
  • accentuazione delle alterazioni del
  • pensiero (deliri, allucinazioni, …), con difficoltà di giudizio di realtà;
  • accentuazione delle alterazioni della personalità.
3: Severa (grave)
  • perdita quasi totale della capacità di esprimersi a parole e di comprendere ciò che gli viene detto (mentre si mantiene ancora la possibilità di esprimersi a gesti).
  • perdita quasi totale della memoria (il paziente fatica a riconoscere volti e luoghi familiari);
  • completo disorientamento spaziale e temporale

Scarica "The Bedford Alzheimer Nursing Severity Scale" per la valutazione.

  • manifeste alterazioni comportamentali (ad es. disturbi del ritmo sonno-veglia, irrequietezza, vagabondaggio, vocalizzazione persistente, disordini alimentari come inappetenza o iperfagia);
  • accentuazione delle alterazioni della personalità (agitazione, irritabilità);
  • totale dipendenza anche nel vestirsi,
  • lavarsi e alimentarsi.
Terminale
  • Completa perdita della capacità di esprimersi (anche a gesti);
  • Regressione allo stato fetale: totale incapacità di esprimersi, problemi di deglutizione e alimentazione, rallentamento motorio fino all’allettamento (talora in stato vegetativo).

 

Tale suddivisione della sintomatologia in fasi si rivela utile per coloro che si prendono cura del malato, per poter divenire consapevoli dei problemi e dei cambiamenti cui dovranno far fronte con il passare del tempo, e per poter così pianificare per tempo gli interventi assistenziali. Bisogna tener presente, tuttavia, che le caratteristiche cliniche della demenza possono variare notevolmente da soggetto a soggetto e che quindi non tutti i malati presenteranno gli stessi sintomi.

 

Fonte: “Non so cosa avrei fatto oggi senza di te” - Regione Emilia Romagna, e da Gabelli e Gollin, 2006

MMSE = Mini Mental State Examination (Fonte: Wikipedia)

 

 

La sequenza diversa usata nei paesi anglosassoni

SignaturesAlzheimerPatient.jpegUn medico ha fatto la cronaca della progressione dell'Alzheimer in uno dei suoi pazienti raccogliendo la sua firma per diversi anni. (Fonte: Reddit.com)La malattia non è una discesa immediata nell’oblio. È invece un progressivo declino delle funzioni cognitive che erode la memoria e riduce la capacità di eseguire operazioni su un periodo di più anni. Gli esperti hanno delineato una serie di fasi che possono aiutare i pazienti e le loro famiglie per il piano di cura. Ognuna di queste fasi include sintomi che sono tipici dell’avanzamento della malattia. E' utile ricordare che le fasi del morbo di Alzheimer possono variare da persona a persona, il declino di un individuo può essere più lento o stabile di quello di un altro.

Decadimento cognitivo lieve
Tutti noi diventiamo smemorati di volta in volta, soprattutto quando invecchiamo. Più della metà delle persone oltre i 65 anni esperimentano almeno alcuni problemi legati alla dimenticanza. Quando la perdita di memoria e i problemi con le funzioni mentali più frequenti, ma non ancora abbastanza gravi da interferire con la vita quotidiana, si dice che abbiamo un decadimento cognitivo lieve (MCI - Mild Cognitive Impairment). Alcune persone con MCI non peggiorano ulteriormente. Per altri l’MCI si trasforma nella malattia di Alzheimer in pochi anni.

Alzheimer lieve
I cambiamenti connessi all’Alzheimer possono iniziare nel cervello da 20 anni prima della comparsa dei sintomi. Via via che grovigli e placche si formano nel cervello, le aree di tessuto cerebrale che vengono interessate si danneggiano e lavorano meno efficacemente. Nella maggior parte delle persone in questa condizione, il morbo di Alzheimer si sviluppa dopo i 65 anni. Tuttavia, in rari casi la malattia può colpire in giovane età. Questo è chiamato Alzheimer ad esordio precoce ed è collegato a cambiamenti genetici. Il primo segno di iniziale o lieve della malattia di Alzheimer è di solito la perdita di memoria. Una persona con un Alzheimer lieve può dimenticare dove ha lasciato le chiavi della macchina, o non essere in grado di ricordare i nomi di persone e oggetti. A volte le persone con Alzheimer lieve sostituiscono una parola vera che hanno dimenticato con una inventata, come dire "tigre" invece di "gatto". La differenza tra il morbo di Alzheimer e la dimenticanza normale è che, nel primo caso, la perdita di memoria si verifica con regolarità.
Col progredire della malattia, i sintomi possono diventare più evidenti a familiari, amici e colleghi di lavoro. Le persone con Alzheimer lieve possono ripetere le domande, si perdono in posti un tempo familiari, e hanno difficoltà a ricordare quello che hanno appena letto o sentito. Può essere difficile, se non impossibile, per loro imparare cose nuove. Man mano che diventano più smemorati, spesso si fanno più riservati o si ritirano da situazioni sociali con imbarazzo. Altre caratteristiche di un Alzheimer lieve sono difficoltà organizzative e difficoltà di dare giudizi. Alcune persone in fase iniziale di Alzheimer lieve iniziano a sperimentare il malumore e i cambiamenti di personalità. In questa fase, la demenza può essere diagnosticata con un esame dello stato mentale e testando la conoscenza degli eventi attuali, nonché la loro capacità di raccontare la loro storia personale e di eseguire compiti complessi (come i problemi di matematica o facendo pagare le bollette).

Alzheimer moderato
Le persone con Alzheimer moderato possono cominciare ad avere problemi di riconoscimento dei loro familiari e amici. In questa fase, per esempio, una donna con il morbo di Alzheimer potrebbe erroneamente credere che sua nipote è sua figlia o suo marito è suo padre. Potrebbe non essere in grado di ricordare l’indirizzo di casa o il numero di telefono, e può dimenticare che giorno della settimana è o semplici dettagli sul suo passato, come ad esempio se è andata alle scuole superiori. Persone con Alzheimer moderato possono avere difficoltà a seguire le istruzioni e le mansioni che facevano una volta con facilità, come vestirsi (persone con Alzheimer moderata possono mettere la loro biancheria intima sopra i pantaloni o cercare il loro rossetto nel congelatore) o scrivere cifre in un assegno. Anche semplici attività come mangiare o andare in bagno sarà sempre più difficile come la malattia progredisce. Le persone con Alzheimer moderato hanno difficoltà a dormire tutta la notte. Invece di andare a letto la notte, prenderanno sonnellini durante il giorno. Come la malattia peggiora, possono alla fine trascorrere gran parte della giornata dormendo. I cambiamenti di personalità diventano più pronunciati nella fase di Alzheimer moderato. Le persone in questa fase possono provare allucinazioni (vedere e sentire cose che non ci sono), deliri (convinzioni sbagliate), paranoia (accusare altri di mentire, truffare o rubare a loro), e di comportamenti compulsivi (fregandosi le mani continuamente o lacerare dei tessuti in piccoli pezzi). Essi possono diventare arrabbiati e anche violenti, colpendo, dando calci o urlando di frustrazione.

Alzheimer grave
Le persone con Alzheimer grave non sono praticamente in grado di rispondere alle persone che li circondano. Essi perdono la capacità di camminare, parlare e prendersi cura di se stessi. Si deve contare su operatori sanitari/badanti per gestire anche i loro bisogni più di base, tra cui mangiare, lavarsi e andare in bagno. Invece di comunicare, possono gridare, gemere o urlare ripetutamente. La gente alla fine di questa fase di Alzheimer non possono più stare seduti senza supporto o tenere alta la testa. Essi hanno difficoltà a mangiare o rifiutano di mangiare perché deglutire è difficile. Non sono in grado di controllare i loro movimenti intestinali o la minzione. La malattia di Alzheimer progredisce a un ritmo diverso per ogni persona. Alcune persone vivono per 10 anni con la malattia, altri possono vivere più di 20 anni. L’Alzheimer in se stesso è raramente causa della morte di un paziente. Le cause del decesso sono in genere le complicazioni della malattia, come ad esempio una caduta o infezioni respiratorie.

 

Fonte: http://www.webmd.com

 

La suddivisione in 7 fasi

Barry ReisbergIl dr Barry ReisbergOgni persona con Alzheimer vive la malattia in modo diverso, ma i pazienti tendono a sperimentare una traiettoria simile a partire dall'inizio della malattia fino alla fine pietosa.


Il numero preciso di fasi è un po' arbitrario. Alcuni esperti usano un semplice modello a tre fasi (iniziale, moderata e finale), mentre altri trovano che una suddivisione granulare aiuta di più a capire la progressione della malattia.


Il sistema più comune, sviluppato dal Dr. Barry Reisberg della New York University, suddivide la progressione dell'Alzheimer in sette tappe. Questo quadro per capire la progressione della malattia è stato adottato e usato da un certo numero di fornitori di servizi sanitari, così come dall'Alzheimer's Association.

Ecco le sette fasi di Alzheimer riassunte sulla base delle idee del Dr. Resiberg:

Fase 1: Nessun deterioramento

Durante questa fase, l'Alzheimer non è rilevabile e non sono evidenti problemi di memoria o altri sintomi di demenza.

Fase 2: Declino molto lieve

L'anziano può notare problemi minori di memoria o perdere le cose in casa, ma non al punto per cui la perdita di memoria può essere facilmente distinta da quella normale legata all'età. La persona va ancora bene nei test di memoria e la malattia è improbabile che possa essere rilevata da medici o persone care.

Fase 3: Declino lieve

In questa fase, gli amici e i familiari dell'anziano possono iniziare a notare problemi cognitivi e di memoria. Le prestazioni nei test di memoria e cognitivi sono peggiorati ed i medici sono in grado di rilevare funzioni cognitive deteriorate.

I pazienti in stadio 3 avranno difficoltà in molti settori, tra cui:

 

  • trovare le parole giuste durante le conversazioni;
  • ricordare i nomi di nuove conoscenze;
  • pianificare e organizzare.

 

Spesso le persone nella terza fase di Alzheimer possono anche perdere beni personali, compresi gli oggetti di valore.

Fase 4: Declino moderato

In questa fase della malattia sono evidenti sintomi chiari di Alzheimer. I pazienti nella fase 4:

 

  • hanno difficoltà con l'aritmetica semplice;
  • possono dimenticare dettagli sulle loro storie di vita;
  • hanno una scarsa memoria a breve termine (per esempio possono non ricordare ciò che hanno mangiato per colazione);
  • sono incapaci di gestire le finanze e di pagare le bollette.

 

Fase 5: Declino moderatamente grave

Durante la quinta fase dell'Alzheimer, i pazienti cominciano ad avere bisogno di aiuto per molte attività quotidiane. Le persone in questa fase della malattia possono sperimentare:

 

  • confusione significativa;
  • incapacità a ricordare i dettagli semplici su se stessi, come il proprio numero di telefono;
  • difficoltà a vestirsi in modo appropriato.

 

Dall'altra parte, i pazienti in fase cinque mantengono un minimo di funzionalità. Di norma, possono ancora fare il bagno e andare in toilette da soli. Inoltre di solito riconoscono ancora i loro familiari e qualche dettaglio sulle loro storie personali, in particolare la loro infanzia e la giovinezza.

Fase 6: Declino grave

I pazienti nella sesta fase dell'Alzheimer hanno bisogno di supervisione costante e spesso necessitano di assistenza professionale. I sintomi includono:

 

  • confusione o inconsapevolezza dell'ambiente e dei dintorni;
  • cambiamenti gravi di personalità e potenziali problemi di comportamento;
  • bisogno di assistenza per le attività della vita quotidiana, come andare in toilette e fare il bagno;
  • incapacità di riconoscere i volti, tranne amici e parenti più stretti;
  • incapacità di ricordare la maggior parte dei dettagli della storia personale;
  • perdita di controllo dell'intestino e della vescica;
  • vagabondaggio.

 

Fase 7: Declino molto grave

La settima è la fase finale. Poiché l'Alzheimer è una malattia terminale, i pazienti nella settima fase sono vicini alla morte. Nella fase 7 della malattia, i pazienti perdono la capacità di rispondere al loro ambiente o di comunicare. Anche se possono ancora essere in grado di pronunciare parole e frasi, non hanno coscienza della loro condizione e hanno bisogno di assistenza per tutte le attività della vita quotidiana. Nella fase finale della malattia, i pazienti possono perdere la capacità di deglutire.

 

 

FAST - Functional Assessment Staging Test

 Il FAST (test di valutazione funzionale dello stadio) è la misura più validata del decorso del Morbo di Alzheimer (MA) nella letteratura scientifica pubblicata. Le fasi della malattia, definite dal FAST, sono: 

Nome stadio Stadio Caratteristiche/sintomi Durata prevista MA non trattato (mesi) A Durata reale rilevata (mesi) B Differenza B-A (=ritardo dato dalla cura) Età
mentale (anni)
MMSE (pun­ti)
Invecchiamento normale 1 Nessun deficit di sorta --     Adulta 29-30
Possibile Lieve Decadimento Cognitivo 2 Deficit funzionale soggettivo --       28-29
Lieve Decadimento Cognitivo 3 Deficit funzionale oggettivo che interferisce con i compiti più complessi 84     12+ 24-28
Demenza Leggera 4 Sono colpite le attività strumentali della vita quotidiana, come pagare bollette, cucinare, pulire o viaggiare. 24     8-12 19-20
Demenza Moderata 5 Serve aiuto per scegliere un abbigliamento adeguato 18     5-7 15
Demenza Moderatamente Grave 6a Serve aiuto per vestirsi 4.8     5 9
6b Serve aiuto per lavarsi 4.8     4 8
6c Serve aiuto in toilette 4.8     4 5
6d Incontinenza urinaria 3.6     3-4 3
6e Incontinenza fecale 9.6     2-3 1
Demenza Grave 7a Dice 5-6 parole in un giorno 12     1.25 0
7b Dice chiaramente solo 1 parola 18     1 0
7c Non riesce più a camminare 12     1 0
7d Non riesce più a stare seduta/o 12     0.5-0.8 0
7e Non sorride più 18     0.2-0.4 0
7f Non tiene più su la testa 12+     0-0.2 0

Diagnosi differenziale
Usa lo strumento FAST per determinare se i cambiamenti nelle condizioni di un paziente sono dovuti al MA o un'altra condizione. Se il cambiamento è dovuto alla progressione del MA, allora ogni cambiamento sulla scala FAST sarà in sequenza. I cambiamenti relativi al MA non salteranno le fasi FAST. Esempio: un paziente è lievemente demente (fase FAST 4) e perde la capacità di fare il bagno (FAST 6b) ma può ancora scegliere i suoi vestiti (FAST 5) e vestirsi (FAST 6a), quindi ha saltato gli stadi FAST 5 e 6a ed è passato direttamente allo stadio FAST 6b. Questi cambiamenti non sono dovuti alla progressione di MA. Può essere che la diagnosi di MA è errata o che il paziente ha un secondo disturbo che provoca demenza oltre al MA. In alternativa, il paziente potrebbe avere l’esacerbazione di un problema medico esistente, o ha sviluppato un nuovo problema medico o ha avuto qualche altro cambiamento nella cura o situazione di vita che ha causato la difficoltà a fare il bagno.

Misura del ritardo nel MA
Usare lo strumento FAST a ogni visita del paziente per misurare l'effetto del trattamento. Riportare nella colonna “Durata reale rilevata” quanto tempo un paziente ha trascorso in ciascuna fase FAST. La differenza rispetto alla durata media prevista non trattata (4° colonna), indica se il trattamento ha ritardato la progressione del MA. Esempio: hai trattato un paziente con MA per quattro anni e hai determinato lo stadio a ogni visita. Hai rilevato che il paziente ha trascorso 46 mesi in fase 4 (ad esempio, difficoltà nella gestione delle finanze). La durata media prevista non trattata della fase 4 è di 24 mesi, quindi la differenza calcolata è di 22 mesi. Questo indica che il trattamento ha ritardato la progressione del MA di circa 22 mesi. Senza trattamento, sarebbe progredito alla fase FAST 6b e non sarebbe in grado di vestirsi o fare il bagno.

 

Fonte: Medical Care Corporation

 

 

 

 

La valutazione della capacità di decidere nei pazienti con demenza di Alzheimer

Il rispetto per l’autonomia è universalmente ritenuto un principio etico fondamentale, anche se non tutti concordano sul peso relativo da dare a questo principio rispetto ad altri. Benché la demenza sia caratterizzata dalla perdita progressiva delle capacità su cui si fonda l’autonomia, [...] la relazione terapeutica dovrebbe rispettare e anzi promuovere l’autonomia residua nelle diverse fasi di malattia al fine di definire obiettivi esistenziali, terapeutici e assistenziali condivisi ed evitare decisioni e pratiche “automatiche” relative ad esempio all’istituzionalizzazione e ai trattamenti di sostegno vitale.

 

L’intento [...] è di aiutare il paziente a conservare il più a lungo possibile la sua autonomia decisionale anche promuovendo il ricorso a strumenti giuridici come le dichiarazioni o direttive anticipate di trattamento, l’indicazione di un fiduciario per le decisioni mediche e la nomina di un amministratore di sostegno.  Leggi documento completo

 

 

 

 

Test al computer per la diagnosi precoce della malattia

L’individuazione precoce è la chiave per un trattamento più efficace nella malattia di Alzheimer e altre forme di deterioramento cognitivo, e la nuova ricerca indica che un test sviluppato all'Università del Tennessee è efficace oltre il 95 percento nel rilevare anomalie cognitive legate a tali malattie.

Il test, denominato CST (Computerized Self-Test) è stato progettato per essere sia efficace sia relativamente semplice da gestire per i professionisti della medicina e da fare per i pazienti, da Rex Cannon, ricercatore di psicologia all’Università Tennessee Knoxville, e dal dottor John Dougherty, professore associato nell’UT Graduate School of Medicine, e con un team di ricercatori.· L'impulso per la prova veniva da dati che mostrano che il 60 per cento dei casi di Alzheimer non è diagnosticato nell'ambito delle cure iniziali, e che tali ritardi fanno perdere opportunità di trattamento. "La diagnosi precoce è in prima linea nell'impegno della ricerca clinica di Alzheimer, e l'applicazione di strumenti quali CST nella programmazione delle cure iniziali è di estrema importanza", ha detto Cannon.
Il CST è un breve test interattivo online che lavora per valutare vari disturbi nelle aree delle funzionalità cognitive - in sostanza, è un "test di buona salute" per le funzioni di base del pensiero e di elaborazione delle informazioni che sono colpite dal morbo di Alzheimer e da forme più lievi di disturbi cognitivi.

La ricerca di Cannon e Dougherty, pubblicata nel numero di aprile dello Journal of Alzheimer Disease e in una pre-edizione online della rivista, ha dimostrato che il CST è stato sostanzialmente più efficace e più accurata nel rilevare la presenza del morbo di Alzheimer e altre forme di deterioramento cognitivo in pazienti rispetto ad altri test già esistenti. Il CST ha avuto un tasso di precisione 96 per cento rispetto al 71 per cento e 69 per cento per i test che sono attualmente in uso.
Parte degli obiettivi per lo sviluppo della prova, secondo Cannon, era garantire che il test è utile per la definizione delle cure iniziali, quando i medici non sono preparati a riconoscere le menomazioni cognitive, ma in cui una diagnosi precoce può dare il maggior beneficio ai pazienti.· "I test su computer sono un mezzo in sviluppo e un’area interessante per la ricerca", ha detto Cannon, che ha notato che il test può fornire uno strumento obiettivo per determinare quali malattie possano pregiudicare il paziente e fornire informazioni a iniziare trattamenti che possono smussare gli effetti del morbo di Alzheimer.

Una vista del nuovo test computerizzato per la malattia di Alzheimer sviluppato da ricercatori dell’University of Tennessee, i cui risultati sono pubblicati nel numero di Aprile 2010 dello Journal of Alzheimer's Disease. Si ritiene che il test sia molto efficace a diagnosticare precocemente la malattia. Foto grazie a: Cannon Rex e Dougherty Andrew / Università del Tennessee [La richiesta Uno dice: “Ora, scegli tra le frecce indicate, quella che formerebbe le undici e dieci, se fossero piazzate sulla superficie dell’orologio”]

Cannon e Dougherty, che collaborano anche con il Centro di Neuroscienze Cole all’UT Medical Center, hanno collaborato con la Medical Interactive Education per lo sviluppo del CST negli ultimi due anni.
L'articolo della ricerca s’intitola “The Computerized Self Test (CST): An Interactive, Internet Accessible Cognitive Screening Test For Dementia” e si può trovare qui.

 

Fonte: www.utk.edu

 

 

 

 

Test Alzheimer sulle proteine-spia si dimostra efficace

The Philadelphia Enquirer 11 agosto 2010 - Uno screening test sviluppato in gran parte presso l'Università della Pennsylvania si è rivelato sorprendentemente buono a prevedere coloro che passeranno da uno stato di declino della memoria relativamente lieve alla conclamata malattia di Alzheimer. Gli scienziati stanno appena iniziando a utilizzare questo test per identificare le persone in uno stadio molto più precoce della malattia e iniziano sperimentazioni cliniche di farmaci in fase di sviluppo per combattere il morbo.
“E questo suscita speranze che nuovi farmaci possano combattere la malattia precocemente, prima che il cervello diventi irrimediabilmente danneggiato”, ha detto John Trojanowski, un neuropatologo della Penn, che ha contribuito assieme a Leslie Shaw a sviluppare il test - che misura tre proteine nel liquido cerebrospinale dei pazienti.

Secondo Trojanowski, i medici potranno infine essere in grado di diagnosticare la situazione di pre-Alzheimer e trattarla con farmaci come già fanno con la pressione alta o il colesterolo per prevenire infarti e ictus. Un articolo pubblicato ieri in Archives of Neurology ha riunito una serie di studi differenti del test, che richiede una puntura lombare. Il test misura la concentrazione relativa di due proteine chiave, entrambe collegate con i depositi cerebrali anomali che caratterizzano la malattia. La differenza tra risultato positivo o negativo è una modello-spia, una firma di Alzheimer.

Uno dei risultati più sorprendenti è venuto da uno studio di 57 persone che erano inizialmente diagnosticati con ciò che viene chiamato lieve demenza cognitiva - un calo della memoria e del pensiero che possono essere chiaramente misurati dai medici - e poi hanno continuato a sviluppare la malattia di Alzheimer entro cinque anni. “Tutte queste persone avevano mostrato la "firma di Alzheimer" sul test prima di sviluppare la malattia conclamata” ha detto Trojanowski.

“La compagnia Bristol-Myers Squibb sta già utilizzando il test per identificare soggetti per una prova clinica per valutare l'efficacia di un nuovo farmaco per curare la malattia in una fase molto precoce”, ha detto un portavoce per l'azienda.

·“Per anni è stato difficile distinguere la malattia di Alzheimer da altri tipi di demenza fino a quando il paziente è morto e caratteristici depositi nel cervello possono essere visti dall’autopsia”,ha detto Trojanowski. Ma quando questo nuovo test è stato eseguito su pazienti di Alzheimer che in seguito sono morti, è risultato essere preciso al 97 per cento· nella diagnosi confermata post-mortem.

Gli scienziati non sanno ancora se il test è in grado prevedere per chi non ha evidenti problemi di memoria. Su 114 controlli di persone sane, 39 per cento è risultato positivo per la firma del morbo di Alzheimer.· Seguendoli si scoprirà se portano in loro un elevato rischio. "Non sono sicuro, ma riteniamo che queste persone vadano verso la malattia di Alzheimer", ha detto Trojanowski.

Tutto questo lavoro sulle proteine spia sta iniziando a confermare quello che molti hanno sospettato da tempo - che il morbo si insinua /· staziona sulle persone per 10 o addirittura 15 anni prima che arrivino i sintomi della malattia. “Durante questo tempo, i depositi anormali noti come placche amiloidi e grovigli lentamente attecchiscono e crescono nel cervello”, ha detto Paul Aisen neurologo dell’University of California San Diego. Per un certo periodo, molte persone possono ancora avere funzioni normali. "Il cervello è elastico, recupera" ha detto. "Per gradi diversi in persone diverse, il cervello è in grado di compensare una patologia significativa."

Il pensiero corrente è che la malattia è determinata dall'accumulo di depositi di placche di proteina chiamata beta-amiloide, e medicinali ora in fase di sviluppo puntano a lottare contro questi. “Un buon passo può essere fatto convincendo persone con questi depositi a partecipare a studi clinici di questi farmaci in una fase molto più precoce”, ha detto Aisen, “e forse anche persone senza alcun sintomo rilevabile se le loro prove di liquido cerebrospinale sono positive.” Delle due proteine testate, una è associata con le placche amiloidi - un frammento chiamato beta-amiloide 1-42. “Contrariamente a quanto si potrebbe supporre, la concentrazione di beta-amiloide 1-42 è anormalmente bassa nel liquido cerebrospinale di persone con malattia di Alzheimer”, Aisen detto, “perché tanta parte della proteina è bloccata insieme in gruppi nel cervello e ce n’è meno in circolazione”.

Il test misura anche due forme di una proteina chiamata Tau, che è associata con i grovigli.

“È improbabile che il test sia utilizzato su larga scala finché non si può fare altro per allontanare la malattia”, ha detto Jason Karlawish, professore di medicina e studioso di etica a Penn, che ha aggiunto: “Prima che gli scienziati sviluppassero un test per la malattia di Huntington, che è mortale e incurabile, molte persone con familiarità dicevano che avrebbero voluto conoscere il loro destino; ma quando il test è stato finalmente sviluppato, molto pochi l’hanno eseguito”. Ma il test di Alzheimer forse potrebbe condurre a nuove terapie, aiutando pazienti appropriati ad aderire a studi clinici. “Oggi, i pazienti con sintomi lievi ma misurabili, ricevono spesso una diagnosi di decadimento cognitivo lieve, perché i medici non possono essere sicuri della causa principale”, ha detto David Holtzman, un ricercatore della malattia di Alzheimer alla Washington University di St. Louis, per aggiungere che “ictus, depressione, tumori cerebrali o altre malattie a volte possono causare il disturbo cognitiva lieve”.
Con questo nuovo test di screening, i medici sono molto meglio equipaggiati per aiutare quelli che hanno il morbo di Alzheimer precoce. ·“Poiché non vi è ancora alcuna cura, è improbabile che i medici raccomandino il test se non come parte della ricerca scientifica”, ha detto Aisen dell'Università della California, "Questo deve cambiare se vogliamo ottenere una cura efficace... poi abbiamo intenzione di esaminare tutti quando raggiungono una certa età".

 

Fonte: www.philly.com

Test cartacei

SAGE: nuovo test per rilevare disturbi mentali da casaSAGE: test per rilevare i disordini mentali da casa

Il test Self-Administered Gerocognitive Examination (SAGE), che richiede meno di 15 minuti per essere completato, è uno strumento affidabile per valutare le capacità cognitive.

I risultati della ricerca del Wexner Medical Center alla Ohio State University, che confermano la fattibilità e l'efficacia dello strumento per lo screening a casa di un gran numero di persone, sono pubblicati nel numero di gennaio del Journal of Neuropsychiatry and Clinical Neurosciences.

Il test SAGE può anche essere fatto in casa dai pazienti, che possono poi condividere i risultati con il loro medico, per aiutare a rilevare i primi sintomi di problemi cognitivi come la demenza precoce o l'Alzheimer, ha detto Il dottor Douglas Scharre, che è direttore della Divisione di Neurologia Cognitiva e capo del Memory Disorders Research Center nel Wexner Medical Center dell'Ohio State. Leggi di più...

Puoi scaricare uno qualsiasi dei 4 moduli (sono intercambiabili), in Italiano:

sage_form_1_ita.jpgSAGE Form 1
Scarica modulo .pdf
sage_form_2_ita.jpgSAGE Form 2
Scarica modulo .pdf
sage_form_3_ita.jpgSAGE Form 3
Scarica modulo .pdf
sage_form_4_ita.jpgSAGE Form 4
Scarica modulo .pdf

(sono in formato .pdf; se non hai Adobe Reader, puoi trovarlo qui).

ATTENZIONE: Questo test, come ogni altro, DEVE essere interpretato da un medico.


Altri test usati:

SLUMS.jpgSaint Louis University Mini State Examination - SLUMS (Fonte: slu.edu)

Scarica modulo .pdf
MMSE.jpgMini-Mental State (o Status) Examination - MMSE (Fonte: Geriatria.unimore.it)

Scarica modulo .pdf
Bedford_Alzheimer_Nursing_Severity_Scale_BANSS.jpgBedford Alzheimer Nursing Severity Scale - BANSS (Fonte: geriatria.unimo.it)

Scarica modulo .pdf
MOCA.jpgMontreal Cognitive Assessment - MOCA (Fonte: Mocatest.org)

Scarica modulo .pdf
AD8form2005-1.jpgAD8 Dementia Screening Interview (Fonte: Washington University)
Versione originale inglese, non traducibile

Scarica modulo .pdf
adas_packet.jpgADAS-cog (Alzheimer's Disease Assessment Scale - Cognitive subscale)
In Inglese

Scarica modulo .pdf
(da sito esterno ~5Mb)
Clinical Dementia Rating ScaleClinical Dementia Rating Scale

(Fonte: Washington University)
Scarica il modulo .pdf

 

 

  • Su questo documento sono elencati i metodi più aggiornati di diagnosi della malattia (Giugno 2011).


  • Si può anche fare il test per un famigliare con il questionario accessibile online su questo sito.


  • Puoi trovare lo stato attuale delle conoscenze sulla malattia, le possibili cause, le prospettive di trattamenti futuri (tutto documentato da centinaia di riferimenti a studi) in questo documento redatto da ricercatori della University of California di San Francisco e pubblicato sulla rivista Cell.

 


 

 

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